La casa rossa potrebbe essere quel luogo in cui tutti abbiamo vissuto nella nostra gioventù, quel luogo d’incontro, ove si andava al sabato/domenica ad ascoltare la musica quella suonata dai primi impianti hi-fi oppure suonata da nostri amici, due chitarre, qualche percussione ed un flauto. Cantavamo canzoni dei cantautori italiani (esistono ancora?) Faber, De Gregori, Venditti, Dalla, Guccini, Graziani, Bennato anche Battisti e per citarne alcuni stranieri Dylan, N. Young, CSN&Y, Beatles, Rolling Stones, Led Zeppelin, Deep Purple e molti altri. Ma la casa rossa era anche punto d’incontro, ove ci si confrontava e molte interessanti discussioni prendevano vita… certe volte con la sola luce di alcune candele. Essa era ubicata in una “crèuza” (trad. dal dialetto genovese: crosa – viottolo stretto o mulattiera che fende, spesso verticalmente, le colline del genovesato e della Liguria) e laggiù vedevi il mare, mare che porta i tuoi pensieri oltre l’orizzonte. I