Musica oltre confine

DAVID BROMBERG

La musica è ,permettetemi di scriverlo, “quella bella”traccia di cromie pentegrammatiche indelebili. I libri ed i dischi (o cd) hanno qualcosa che li accomuna, sono catalogati e conservati nelle nostre case, fanno parte del nostro vissuto, pronti ad essere riletti e riascoltati ogni volta, che ne sentiamo il desiderio.
Spesso accade che nuove emozioni ed immagini giungano al nostro “sentire”. Un passo/frase, una nota o quel fraseggio sonoro sembrano nuovi ed esordiamo così:”accidenti non lo ricordavo così”.

In questi giorni è avvenuto quanto descritto. Passando fra la mia collezione di vinili e cd, catalogati per generi musicali, ho “pescato” il Primo omonimo ellepì di David Bromberg, datato 1971 ed inciso per l’etichetta Columbia Records.

 

Bromberg nasce a Filadelfia (Pennsylvania), il 19 settembre 1945, trascorrendo gran parte della sua infanzia a Tarrytown (New York).  Si appassiona al rock & roll, classico per i ragazzi di quegli anni, inizia ad esplorare gli artisti blues, folk e country e le prime contaminazioni con il rock, come Pete Seeger, il reverendo Gary Davis, Muddy Waters, Flatt & Scruggs e Bill Monroe. A circa 13 anni, Bromberg inizia a studiare chitarra e, dopo essersi diplomato al liceo, frequenta la Columbia University, dove studia musicologia e inizia a suonare nei folk club del Greenwich Village. I suoi primi concerti non gli fruttano molto ,ma sono il tramite di nuove ed importanti amicizie, con numerosi musicisti famosi e ha la fortuna di studiare con il suo eroe: il reverendo Davis.

Le sue abilità chitarristiche non passano inosservate e inizia ad accompagnare una serie di spettacoli folk del Village sia sul palco che in studio, tra cui: Tom Paxton, Tom Rush, Jerry Jeff Walker (suonò nel l’album “Mr. Bojangles”) e Richie Havens. Avviene un fatto importante nella vita di David.. E’ il 1970 e all’Isola di Wight in Gran Bretagna, la cantante Rosalie Sorrels viene ingaggiata per suonare al festival e lui è il suo chitarrista. Bromberg suona un set solista improvvisato ,dopo che Sorrels finisce. Gli va abbastanza bene tanto che gli è offerto un contratto con la Columbia Records. L’anno seguente esce il suo primo disco: “David Bromberg”. Nulla è casuale!!!

Prima della pubblicazione dell’album egli suona in due splendidi album di Bob Dylan: “Self Portrait” e “New Morning” , sempre nel 1970. Il buon Bob, restituisce il favore suonando l’armonica nell’ultima traccia del lato B: “Sammy’s Song”.

Il vinile è suddiviso così: 4 tracce lato A e 5 sul lato B. Molti sono gli ospiti tra cui i connazionali del folk and country: David Amram, Norman Blake e Vassar Clements. Sono il valore aggiunto all’album. Ma c’è una sorpresa: George Harrison compone con David una splendida canzone “The Holdup” ,impreziosita da interventi chitarristici. Bromberg dimostra il suo talento in questo suo primo album ,spaziando nei generi a lui cari dal pop/rock al bluegrass, con molto blues e folk-blues. Un suono amalgamato alla perfezione: un piacere non solo per le nostre orecchie. David canta in modo semplice e spesso aggiunge quel pathos ,creato da quella sua parte comica. Premetto dove ascoltarlo. “Dehlia” e “Sammy’s Song” ne fanno parte. La registrazione sembra in parte in studio e l’altra dal vivo ,per far emergere meglio lo spirito della musica ed i musicisti si stimolano a vicenda con esibizioni vivaci.
Lascio a voi scoprire le altre tracce di questa prima e non ultima di David Bromberg. Buon Ascolto. (Lone Wolf)

 

Liguria Dinamic

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