Ad ogni passo compiuto nella tecnologia delle comunicazioni, sono sempre seguite scoperte e notizie incredibili.
Una di queste riguarda il nostro genio ed inventore della radio come la conosciamo, Guglielmo Marconi.
Come per tutti gli inventori ed i veri studiosi, la fame di sperimentazione e nuove scoperte fu sempre dominante e quasi ossessiva, portando Guglielmo Marconi , ad intraprendere centinaia di sperimentazioni in ogni campo dell’elettricità e nello specifico delle radiocomunicazioni su ogni frequenza.
Quello di cui si parla nella rivista “radio popular” del 1922 dalla quale ho riportato le immagini originali dell’articolo, avvenne durante prove di ascolto a bordo della nave laboratorio “Electra” di proprietà dello scienziato.L’impulso proveniva dallo spazio esterno, (non c’era alcun tipo di inquinamento radio allora) eaveva potenza e lunghezza d’onda dalle 5 alle 10 volte più grandi di quelle che potessero essere prodotte dalla tecnologia umana dell’epoca.
Marconi non pose limiti alle ipotesi, mentre la scienza “ufficiale” si affrettò a parlare di macchie solari e perfino di una improbabile esplosione in prossimità di saturno..
Allora come oggi certi argomenti non andavano trattati, portando inevitabilmente a perdita di credibilità e derisione, sebbene in Italia il regime fascista non trascurasse per nulla l’ipotesi di invasione “esterna” dedicando ai fenomeni inspiegabili un ufficio “ad hoc”.
Ma come poteva , l’inventore della radio, non essere libero di avere una propria opinione anche se non condivisa?
Non si sa a quale conclusione arrivò in seguito l’inventore, di certo per molto tempo fu certo di aver ascoltato le voci di altre genti da altri mondi.
Non a caso un altro uomo sostenne la medesima teoria: Nikola Tesla.
Al resto del mondo le sentenze, a questi geni della scienza, la libertà di immaginare.
ml
