“Oltre Confine” non ha una definita concezione del tempo ,permettendosi così di ripercorrere frammenti di musica che hanno toccato anima e cuore di differenti generazioni. Oggi, infatti si ritorna nella Londra fine anni ’60 e più precisamente a Nothing Hill Gate, quartiere sacro del movimento hippie. A ricondurci in questi anni sono la band Quintessence. Essi furono i fondatori del Raga-rock (psych-folk, rock, jazz e prog con una forte spruzzata di suoni dell’India) , ma non fu una moda solo di quel periodo perché altri, in anni più recenti, si avventurarono in questo corroborante mix sonoro: musica indiana, rock e jazz vedasi John Mclaughlin con la sua creazione Shakti e la magica Third Ear Band.
La formazione dei Quintessence è la seguente: Shiva Shankar Jones / lead vocals, keyboards – Allan Mostert / lead guitar – Maha Dev (Dave Codling) / rhythm guitar
– Raja Ram (Ronald Rothfield) / flute, bells, percussion, scraper – Sambhu Babaji (Richard Vaughan) / bass – Jake Milton / drums, percussion…
Spiritualità, religione induista erano il legante della band oltre alla musica. “In Blissful Company” (1969) è il loro primo album che oggi presento a Voi cari lettori. Ora passiamo “all’ascolto” dei brani… “Giants” apre l’album ed è una vera canzone imponente, un freak-out psichedelico lungo quattro minuti e mezzo, con non solo il suono di una chitarra acida , ma anche alcune voci lamentose,sintonizzate su queste frequenze.
“Manco Capac”, che, nel caso ve lo chiedeste, fu il primo governatore e fondatore della civiltà Inca a Cusco, in Perù, è una canzone che trabocca di amore e potere dei fiori,un fascino perpetuo sensuale e spirituale. A 50 anni dalla sua registrazione suona molto bene a mio modesto parere. Cito una parte di testo che trovo devozionale: “In alto su un monte nel luogo sacro, Il Santo sole nasce nel lago, Egli irradia la sua vita – il sole è così, Nell’acqua e nell’energia cosmica il flusso di Dio, E lui è lo spirito nel lago del tempo, i suoi occhi sono la verità che cerchi, il suo volto è azzurro e desidera cieli nuvolosi.”
Il terzo brano è “Body”, un’altra canzone intrisa di oscillanti vibrazioni psichedeliche degli anni ’60. Rilassiamoci con questo ritmo dolce e mettiamoci dei fiori tra i capelli. E ora arriviamo al brano uptempo ed edificante “Gange Mai”,incentrato sul sacro (ma molto inquinato) fiume Gange, come rivelano questi testi: – “Gange Mai, The river, Gange Mai, Holy water”… il tutto in poche parole. È un inno lirico e spirituale al fiume indiano e alla dea indù Ganga.
Il titolo della prossima canzone, “Chant”, potrebbe essere un indizio di cosa aspettarsi. E’ infatti una canzone devozionale con ripetuti canti di “Hare Krishna, Hare Krishna, Hare Krishna”, Chiudiamo gli occhi ed immaginiamo di salire sul “Magic Bus” per ascoltare la canzone “Pearl and Bird”. È un groove devozionale incantevole e affascinante, rilassato, con i ricchi toni dolci e dorati del cantante che ci invitano in un viaggio spirituale. I Quintessence saranno sempre ricordati per questa canzone: “Notting Hill Gate”, che guarda caso è il quartiere di Londra da cui proviene originariamente la band. Questo brillante e vivace pezzo psichedelico di flauto fu pubblicato come singolo nel 1970 e raggiunse il ventiduesimo posto nelle classifiche del Regno Unito. Ora siamo giunti all’ultimo brano “Midnight Mode”, un’epica messa di mezzanotte di 9 minuti, con un assolo di flauto meravigliosamente lungo. È pregna di misticismo indiano e groove di chitarra psichedelici, molto hippy, e se ti lasci andare la musica ti farà sentire parte di un universo in continua espansione, amorevole, gioioso, glorioso e armonioso. Questi sono i sette brani ufficiali dell’album che nelle varie ristampe vengono proposte bonus tracks di versioni live. Raccomando l’ascolto di “In Blissful Company” se qualcuno si fosse perso la magia di 50 anni fa. Abum bellissimo, stimolante e spirituale ti condurrà in un emozionante viaggio psichedelico di amore e devozione che espande la mente. Non si ha bisogno di droghe per raggiungere le vette dell’estasi spirituale ,quando puoi raggiungere uno stato emotivo e devozionale con questo meraviglioso album di debutto. La forza dei nostri illuminati Quintessence furono le performance live. Dopo questo capolavoro seguirono altri quattro album: Quintessence (raccomandato) ’70, Dive Deep ’71, Self ’72 e Indweller dello stesso anno e seguirono le varie ristampe live e non. Salite su questa astronave cosmica e lasciate alle spalle i rumori dei suoni attuali. Il biglietto è a buon mercato. (Lone “Deva” Wolf)