Quando eravamo ragazzi , era per noi l’accessorio principale, una della parti fondamentali di un’automobile . Dapprima incastonata nella plancia della vettura e poi verso la fine degli anni 70 finalmente “estraibile” grazie ad una idonea plancia a “slitta”, l’autoradio era la nostra compagna di guida e di avventura. A partire dali anni 60 fino ad oggi, la radio in auto , ha percorso milioni di kilometri con noi , evolvendosi sempre di più. Dalle prime e semplici radio in onde medie, passando per le prima radio stereo in FM con mangiacassette fino ad arrivare alle attuali “sorgenti “multifunzione, la radio non ha più abbandonato le quattro ruote.
Noi ragazzi degli anni 70’ passavamo ore, a smontare e rimontare le autoradio nelle nostre “carriole” .In effetti ci accontentavamo di poco , e le nostra A112, le Renault 4 e 5, le 127 , e le Diane o le 2 cavalli erano per noi fuoriserie da accessoriare al meglio e qulasiasi cosa potesse suonare, dalle moderne autoradio alla “datata” autovox RA107 a valvole nella foto di testa dell’articolo (proveniente dalla fiat 1100 di mio nonno) veneva implacabilmente installata e “testata”.
L’autoradio, con i suoi continui progressi, non ci deluse mai, ed ogni anno avevamo una novità da installare ..comprandola in negozio, di seconda mano, o sulle bancarelle nei “caruggi” del centro.
Così si acquistavano marche improbabili , altre sconosciute che poi sarebbero diventate famose, e tutti si era alla ricerca dell’apparecchio “strano”, magari giapponese o inglese o nei casi più fortunati le più diffuse erano e marchiate “autovox” prodotte in italia a partire dal 1953 fino ai primi anni 90’ (quando la società cessò di esistere).
non importava se il motore andasse a 3 cilindri o avesse la calotta dello spinterogeno venata..l’importante era che si sentisse la radio !!
ml
