Questa settimana l’opera di Sala è dedicata ad un personaggio noto, che ha alimentato la fantasia di molti bambini e non..
Titolo: Emilio Salgari
Tecnica: olio&sabbia su tela
Formato: 70x100cm
Anno: 2012
Introduzione dell’autore:
L’opera dedicata all’immenso scrittore “Emilio Salgari” ha un legame forte e profondo della mia infanzia e adolescenza.
Infatti, mio papà, mi regalò uno dei suoi tanti capolavori “Il Corsaro Nero” e non fu per caso perché questo libro venne scritto nel periodo genovese dell’autore (1897-1898). “Il Corsaro Nero” è considerato uno dei capolavori ed io concordo pienamente.
Ovviamente mi vennero regalati altri libri di Emilio Salgari che accesero la mia fantasia e molto mi insegnarono.
Non nego che negli anni a venire rilessi con molto piacere queste “perle” preziose e trovai sempre in essi una forte carica emozionale e qualcosa di nuovo riuscivano a lasciarmi. Quest’uomo aveva qualcosa per me di magico così decisi di documentarmi sulla sua biografia. Molte cose appresi ed una in particolare mi incuriosì: Emilio Salgari, fece solo un breve viaggio in nave, precisamente nel mare Adriatico, non come capitano anche perché abbandonò gli studi nautici ma bensì da passeggero. Rimasi stupito del fatto e compresi quanto fosse immensa la fantasia di questo uomo. Consiglio vivamente una lettura della sua vita ove la luce del sole non baciò forse mai questo uomo.
Questo dipinto venne realizzato nel 2012 ma in realtà venne iniziato nelle ultime settimane di dicembre del 2011.
Cento anni prima, precisamente il 25 aprile 1911, Emilio Salgari si tolse la vita.
Non credo alle coincidenze ma nel mese di novembre 2011 rilessi “I pirati della Malesia” e fu “input” per la creazione del dipinto.
Descrizione dell’opera:
Ho immaginato Salgari sul suo trono, che gli spetta di diritto, sospeso sopra il mare – quel mare che lo ha coinvolto anima e corpo –
seduto sui sui libri/figli ed appoggiato alle antiche mappe che studiò per meglio descrivere i luoghi a lui cari.
La scimitarra vicino alla mano sinistra e poco dietro il calamaio rosso con la penna.
Chi di noi non avrebbe voluto avere da bambino la famosa scimitarra di Sandokan?
Ai suoi piedi la pelle di tigre come tappeto volante che vaga per gli oceani conoscendo le rotte.
L’abbigliamento è del Salgari, la camicia, il gilet ed il papillon che troviamo in alcune foto a noi pervenute del Salgari.
Il suo cappello di paglia che fluttua nel acque del mare come un libero pensiero di fantasia.
Lo sfondo dai toni rossi, caldi e passionali, disegnano il profilo di un’isola della Malesia e sta giungendo un veliero con la sua bandiera ove spicca il simbolo della “mortecicca” – così noi ragazzini chiamavamo il teschio con le due ossa incrociate – dei corsari.
Finisce un giorno con i colori del tramonto e la notte fa la sua comparsa come è sempre stato.
Questo grande romanziere/scrittore sarà sempre nel mio sentire e continuerò a stimarlo perché senza aver girato il mondo
ha descritto luoghi meravigliosi, nei dettagli anche quelli più piccoli, alimentando la mia fantasia di bimbo, adolescente e uomo.
Concludo con un suo scritto, triste, amaro, profondo ma veritiero:
Alessandro Sala