Il terzo appuntamento, Sala ci regala un’opera che racchiude una grande spiritualità..
Lascio l’autore a sottolineare la chiave di lettura…
Titolo: Ritornò con Nuovi Messaggi
Tecnica: olio&sabbia su tela
Formato: 65x90cm
Anno: 2016
Descrizione opera dell’autore:
L’ultimo decennio di questo secolo ha creato molta confusione specialmente con l’utilizzo invasivo dei nuovi mezzi di comunicazione telefonica mobile. Le piattaforme si sono impossessate delle nostre vite sia private che sociali. Tutto ciò che in esse viene “postato” è detentore di assoluta verità… ognuno può dire la sua senza cognizione di causa. Potrebbe sembrare un segnale di libertà, ma in realtà non è così. Certo non sarò io a consigliare o meno un adeguato utilizzo, ma un piccolo suggerimento potrebbe nascere spontaneo: “prima di condividere, commentare il post è raccomandato informarsi. La rete offre molto, se si naviga con il cervello”.
Questo piccolo breve cappello iniziale introduce la descrizione dell’opera “Ritornò con Muovi Messaggi”.
L’idea iniziale giunge da una urgente sete, concedetemi il temine, di chiarezza, fede (spiritualità) e speranza ,con una forte spruzzata d’amore.
Andiamo a leggere l’opera.
Al centro è protagonista un corpo/vestito che rappresenta un nuovo Messia ,anche il suo ritorno. Come negli affreschi, esso è posto sopra le nuvole, ma comodamente seduto come un fanciullo (purezza) e ,come un giocoliere, si destreggia con fogli colorati. I fogli sono i “Nuovi Messaggi” e lascio a voi di la libertà di leggere in essi il loro contenuto.
I messaggi sono simili alle bandiere di preghiera tibetane (Lung-ta), trasportati dal vento, infatti la traduzione di esse è “cavalli al vento”. Scendono sulla città in tono festoso, simili a coriandoli del nostro carnevale. Perché non raccoglierne alcuni per porre attenzione al loro contenuto? E se essi fossero messaggi antichi che abbiamo accuratamente dimenticato, per inseguire nuove immaginarie ed illusorie chimere? Ho immaginato questi fogli debitamente estrapolati dalle antiche scritture indiane, egizie e sumere,che potrebbero ricondurci al vero significato della vita e del nostro passaggio sul pianeta Gaia. Ho dipinto la città con tonalità blu, ricordando che questo colore rappresenta la spiritualità, e le luci dentro le abitazioni sono dai toni caldi. Perché toni caldi, mi chiederete, perché sono le nostre anime, che hanno ripreso a vivere nella verità.
Soffermandoci sulla città, notiamo differenti stili architettonici, che denotano un sereno e pacifico convivio fra le differenti etnie.
Si nota sotto al nuovo Messia o al centro del dipinto, la piazza con grandi lastre consunte dal tempo e dalla frequentazione degli uomini. Il poter scambiare quattro chiacchiere, donare un sorriso e scambiare un saluto è il ritorno a confrontarci,uscendo dalle case, frequentando la piazza/agorà.
Il messaggio non è troppo celato e tanto meno impossibile o irraggiungibile: riprendiamo a vivere dando un senso alla vita, dedicando meno ore alla tecnologia e qualche ora ai nostri simili. Non dimentichiamoci del valore immenso dell’amicizia.
Concludo con una preghiera di ri-tornare alle buone abitudini e questa volta oso: amiamoci di più, che la consapevolezza e la saggezza siano i nostri fari.
Alessandro Sala