Fin dalla scoperta delle onde radio, il fine ultimo è sempre stato quello di utilizzarle per “trasportare” ; trasportare suoni, trasportare codici, suoni, la voce umana, pacchetti di dati, e in ultimo ma non meno importante, trasportare la volontà dell’uomo.
Già i primi sperimentatori in concreto studiarono la possibilità di attivare movimenti e funzioni tramite le onde radio, basti pensare al primo esperimento di G. Marconi, nel quale la prova di trasmissione fu proprio un battimento generato da un elettromagnete attivato tramite un coherer (o coesore) e seguendo un impulso inviato a distanza.
In seguito questa “voglia di comando a distanza” porterà Marconi ad accendere , schiacciando un interruttore a Genova le luci del palazzo Municipale adi Sidney (Australia) tramite gli apparecchi da lui costruiti
Non furono da meno gli altri “colleghi” scienziati; Nikola Tesla ad esempio, arrivò alle punte massime di espressione di questa “voglia di comando a distanza”, progettando stupefacenti (per l’epoca) macchine radio comandate, ed anche piccoli battelli che seguivano i comandi impartiti via radio.
Con il progredire della tecnologia gli apparati radio trasmittenti variarono forma, componenti, dimensioni, potenza, ma una sola cosa rimase costante nel tempo: la voglia di interagire a distanza con ambienti e cose lontano da noi..
Come tutte le tecnologie avanzate il passo successivo fu inevitabilmente l’applicazione in campo aerospaziale: nacquero così le prime sonde spaziali automatizzate.
iniziarono a circolare su pianeti esterni strani veicoli dalle forme stravaganti, a volte buffe tinozze come il lunakood spedito sulla luna dai russi, o simpatici rover come Spirit , Opportunity e tutti gli altri rover Americani che atterrarono su Marte.
Un unica cosa non è cambiata da G. Marconi in poi, la necessità delle onde radio e la voglia di estendere il proprio corpo
Tutto questo ha influenzato e influenzerà la nostra vita di tutti i giorni; in fondo chi non ha mai usato un radiocomando, un apricancello, la chiave elettronica dell’auto…
La cosa che non deve mancare all’essere umano è la capacità di stupirsi anche nel compiere piccoli gesti, magari fermandosi ogni tanto a pensare agli oggetti che utilizziamo, a come funzionino e a quanta passione ci sia dietro ogni piccola o grande invenzione.
M.L.