Se siete giù di energie ed ordinate così al ristorante un filetto alla Voronoff (ovvero passato al burro e poi ricoperto di una salsina molto energetica a base di panna, cognac, senape, Tobasco , salsa Worcestershire, pepe ecc.) forse non sapete chi ne fu l’ inventore che le diede il nome. Serge Voronoff ( 1866- 1951 ),un abile chirurgo di nascita russa e che esercitò in vari paesi fra cui l’Egitto ed in fine in Francia ove divenne famoso per la sua attività pionieristica nei trapianti di cute. Successivamente passò ad occuparsi dei primi trapianti di organi che espiantava però…dalle scimmie. Grande successo ebbe la guarigione di un ragazzino ipotiroideo congenito mediante impianto di tiroide da uno scimpanzé. Persona di natura irrequieta impalmò a matrimonio varie fanciulle , fra cui una giovane ventenne ,miliardaria americana (quando lui ne aveva una sessantina) dalla quale rimase anche precocemente vedovo ereditando così una fortuna.
Ciò gli permise di acquistare nel 1925 la lussuosa residenza di Castello Grimaldi, alla Mortola, in territorio italiano, che diverrà subito sede delle sue sempre più misteriose attività scientifiche. Focalizzatosi sull’importanza degli ormoni, un campo della scienza che all’inizio del secolo faceva i primi passi, cominciò a trapiantare fettine di testicoli di scimpanzé in uomini anziani al fine di recuperarne la virilità e la prestanza fisica in declino. Molti i clienti, pare anche famosi e comunque facoltosi; pochi, pare, i risultati.
Successivamente le sue sperimentazioni si estesero, seppure in modo grossolanamente empiristico, alla genetica…sicuramente tentando la fecondazione di una scimmia ,alla quale erano state impiantate ovaie umane, da parte di spermatozoi umani ma, si vociferava, anche tentando la creazione di ibridi uomo – scimmia.
Le scimmie (una ottantina) venivano alloggiate nei fondi della lussuosa villa ed in apposite gabbie in giardino di cui esistono ancora le vestigia.
La sua fama era più che accreditata nel campo scientifico del tempo ed ancora mio padre, studente in Medicina a cavallo degli anni ‘20\’30, fu portato in vista dall’Università di Genova nei misteriosi laboratori della Mortola.
Lo scienziato fu poi sorpreso dallo scoppio della seconda guerra mondiale, la sua villa fu investita in pieno dai furiosi combattimenti del fronte Italo Francese, rimanendo parzialmente distrutta, le gabbie divelte, le scimmie fuggite. A fronte di tale disastro e forse delle nuove più moderne metodologie scientifiche del dopo guerra, si arrestò così l’attività del Prof. Serge Voronoff che morirà ad 85 anni nel 1951 scivolando malamente nella stanza da bagno della sua residenza a Losanna. Ma…negli anni successivi accadde l’inverosimile. Furono infatti in molti, ed anche accreditati, a rilevare nella boscaglia della Mortola sul confine Italo Francese, la presenza di una sorta di yeti, un uomo scimmia, di alta statura, dal volto umanoide e dal corpo ricoperto di pelo. Addirittura, come riportato da un servizio di Geo&geo di fine anni ‘90 su RAI TRE e reperibile ancora su Youtube(*) la strano essere sarebbe stato avvistato da un agente di Polizia di Frontiera e ad un cacciatore parve che esso trovasse rifugio in un vecchio bunker abbandonato della zona.
Ultimamente non se ne è più sentito parlare. Forse il povero ibrido è morto di vecchiaia dopo una vita di cui non capì mai la collocazione esistenziale , occultandosi ,paradossalmente , in uno dei tratti di costiera più belli del Mediterraneo .O forse era una delle tante creature che popolano in ogni epoca quel misterioso mondo intermedio fra il reale e la nostra mente, ora chiamandosi yeti, ora extraterrestri, fate, elfi, divinità, diavoli ecc. : essi non muoiono , ma hanno bisogno di nascere , e per questo richiedono una linfa per loro preziosa che oggi forse tende un po’ a scarseggiare…la fantasia dell’uomo.
(*)Geo & geo “L’uomo scimmia di Ventimiglia”