A partire dalla sua diffusione su larga scala, apparvero subito chiare tutte le possibili applicazioni della radio in ogni comparto della società; l’installazioni di grandi stazioni radio su navi civili e militari, la creazione di stazioni in grado di stabilire comunicazioni mondiali , portarono ai livelli più alti l’operatività del sistema radiofonico. Uno dei settori più complessi , a causa del dimensionamento degli apparecchi e della relativa fragilità dei componenti , fu il nascente settore aereonautico. La radio di bordo passò quasi immediatamente dal settore della sperimentazione a quello della piena operatività , soprattutto nel comparto delle neonate aereonautiche militari.Una delle applicazioni più affascinanti in campo aereonautico fu quella a bordo dei dirigibili.
I dirigibili nascono in Germania frutto del genio del Conte Von Zeppelin ( Costanza il 1833 Berlino 1917). Il Conte , ufficiale di artiglieria, intuì l’utilità sia in campo militare per la verifica del tiro dei cannoni che nel campo dell’aerotrasporto civile. Quello ricordato principalmente fu Il Dirigibile Graf Zeppelin detto “Nave dell’aria” che prese ufficialmente servizio il 18 settembre del 1928.
Questo affascinante veicolo era costituito da un involucro di tela impermeabilizzata che era tesa su di uno scheletro rigido realizzato in lega di alluminio e che conteneva serbatoi di idrogeno (gas più leggero dell’aria e infiammabile) che veniva rilasciato per gonfiare l’involucro e far decollare l’aereonave , che una volta in quota venica spinta da potenti motori.
Sul dirigibile la Stazione Radio fornita e progettata dalla Telefunken era importante tanto quanto la bussola e gli altri strumenti di volo, venendo utilizzata per verificare la precisione navigazione manteneno un costante collegamento delle comunicazioni radio con le stazioni di terra ferma e posizionate sulle navi . La stazione radio del Graf Zeppelin aveva caratteristiche tali da essere considerata una delle migliori stazioni radio imbarcate su veicoli in movimento dell’epoca.
Vi era un trasmettitore da 120 Watt con lunghezza d’onda da 3000 a 500 mt per traffico di telegrafia e telefonia, un trasmettitore di riserva da 70 Watt per telegrafia e telefonia con lunghezza d’onda da 1300 a 300 mt. , n° 3 Ricevitori a 6 valvole con gamme d’onda necessari a coprire le frequenze di trasmissione e un ricevitore ad onde corte da 10/280 mt. Le antenne filari erano di 40 e 120 metri e l’antenna per la Radiobussola , necessaria per fare il punto nave) era un’antenna direzionale circolare manovrabile a piacere .
Ho già trattato in precedenza il tema della radio sui dirigibili in riferimento alla tragedia del dirigibile “ITALIA” nel post “il cinema e gli eroi della radio”
Molto più precoce fu l’utilizzo di apparecchi radio su veicoli più pesanti dell’aria , gli aerei si prestavano meglio all’utilizzo degli apparati, non essendo “gonfiati” di gas infiammabili che avrebbero potuto incendiarsi con le scintille emesse dai primi circuiti di radiotrasmissione.nel 1912 vennero iniziate in Inghilterra ed in Francia le applicazioni della radio nei primi aeroplani militari. La distanza massima raggiunta fra aeroplani e stazioni terrestri fu di circa 10/16 km , mentre nelle grandi manovre inglesi del 1912 fu usata la radio a bordo di alcuni dirigibili. Gli apparati erano dei Marconi della potenza di un kilowatt.
Negli anni 1913-1914 la radio si diffuse ampiamente su aeroplani e dirigibili inglesi, tedeschi e francesi. Come al solito ,in Italia, patria dell’inventore della radio, invece si procedette molto più cautamente. All’inizio della prima guerra mondiale nessun aeroplano italiano era munito di radio.I primi esperimenti con esito positivo furono svolti nel 1915 con un piccolo trasmettitore a scintilla di tipo sperimentale della potenza di circa 30 watts costruito a Genova negli stabilimenti Marconi .Pesava circa 16 kg ed era alimentato da accumulatori. Copriva lunghezze d’onda comprese fra 100 e 200 metri. Fu solo l’inizio : la corsa della radio era appena iniziata ,e, nell’arco di breve tempo divenne strumento di volo di cui era impensabile fare a meno.
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