Il pentagramma è intriso di suoni e polverose cavalcate nelle praterie americane,perchè Musica Oltre Confine presenta questa settimana una superba e scintillante band: Commander Cody and His Lost Planet Airmen con il loro primo LP datato 1971. Posso dirvi tranquillamente che quando ho acquistato “Lost In The Ozone”, periodo in cui ho scoperto il country-rock, molti amici mi hanno dato del pazzo dicendo: “ma chi sono… non sono famosi… che genere suonano?”. Mi ha incuriosito il nome chilometrico della band e appena messo sul piatto, in presenza dei famosi amici, la sorpresa è un fulmine a ciel sereno: “chi è il pazzo?”.
Breve presentazione..
Commander Cody and His Lost Planet Airmen è una big bar band, molto abile nel deliziare il pubblico con la loro personale fusione di rockabilly, R&B classico, honky tonk, western swing, cajun e country-rock grintoso.
Una carica di energia semplice e diretta della band da slancio ai loro dischi e prestazioni dal vivo di livello. Tutti i membri sono ottimi musicisti quindi tutto ciò che suonavano è convincente e coinvolgente. Tra il 1971 e il 1978 pubblicano una mezza dozzina di registrazioni ben accolte su Paramount e Warner Bros. Il loro debutto “Lost In The Ozone” che oggi propongo sul blog Liguria Dinamic, frutta il loro unico singolo di successo, una cover “Hot Rod Lincoln” di Charles Ryan. I restanti titoli Paramount, Hot Licks del 1972, Cold Steel & Truckers Favorites, Country Casanova del 1973 e Live from Deep in the Heart of Texas del 1974, entrano tutti in classifica. L’omonimo Commander Cody and His Lost Planet Airmen appare nel 1975. E’ seguito mesi dopo da Tales from the Ozone. La band si scioglie nel 1977.
Un po’ di storia…
Il gruppo si forma originariamente nel 1967 ad Ann Arbor, Michigan con Commander Cody (nato George Frayne IV, pianoforte), John Tichy (chitarra solista), Steve Schwartz (chitarra), Steve “The West Virginia Creeper” Davis (basso) e Ralph Mallory (batteria). Quando il gruppo si trasferisce a San Francisco l’anno successivo, solo Frayne, Bolton e Tichy vanno e la composizione del gruppo è rafforzata dall’aggiunta di Billy C. Farlow (voce, armonica), Andy Stein (violino, sassofono), il chitarrista Bill Kirchen, il bassista “Buffalo” Bruce Barlow e il batterista Lance Dickerson e con questa formazione registrano il loro album di debutto del 1971, appunto “Lost In The Ozone”.
Raggiunge l’82° posto nella Top 200 e l’anno seguente il gruppo ottiene un colpo di fortuna nella Top Ten con “Hot Rod Lincoln”, tratto dall’album. Poco dopo, Dickerson, Barlow e il manager e autista di autobus Ed Dufault si trasferiscono in un ranch a Kenwood, in California, chiamato “The Casa Felice”, dove aprono uno studio e si esercitano per i tour. Incoraggiati, partono per la strada nel 1972, lavorando in tutti gli Stati Uniti continentali e ricevendo un’accoglienza particolarmente entusiasta all’Armadillo World Headquarters di Austin, in Texas.
Le canzoni di Billy C. Farlow come “Daddy’s Gonna Treat You Right” e la sempre popolare “Lost in the Ozone” sono stati successi immediati tra la folla country-rock e hippie. Ma anche i redneck le adorano e questo è stato un fenomeno sociale incredibile. “Wine Do Yer Stuff” e la lacrimosa “Seeds and Stems (Again)” non hanno lasciato dubbi sulla provenienza di questi ragazzi,un album honky tonk potente e swingante. Non vorrei ripetermi ma “Lost In The Ozone” è un ellepì da 5 stelle e la registrazione è molto valida. Le cover eseguite con energia e umorismo hanno conquistato folle ovunque. “Hot Rod Lincoln” è ancora trasmessa nelle stazioni radio country fuorilegge, così come “20 Flight Rock”, un pezzo boogie ,che lascia andare tutto. Senza un singolo pezzo sprecato, questo è uno dei gioielli nascosti della musica country moderna ,che mostra il chitarrista Bill Kirchen al suo massimo splendore e Bruce Barlow, Lance Dickerson, Andy Stein, John Tichy, Bobby Black, West Virginia Creeper, Farlow e Commander Cody che suonano con maestria. L’intento é: “cambiare il mondo in meglio”.
Musica Oltre Confine consiglia questa band per riscaldare le serate di questo inverno. (Lupo Solitario)