Musica Oltre Confine oggi percorre le strade innevate del Canada presentando uno dei migliori songwriter ,BRUCE COCKBURN con il suo 21mo album: “The Charity Of Night”.
Conosciamo meglio, in breve, Bruce.
Nasce il 27 maggio 1945 a Ottawa, Ontario, Canada, figlio di un medico. La sua infanzia e adolescenza sono vissute nella periferia di Westboro, nel 1959 recupera una vecchia chitarra ed inizia a strimpellare. Prende lezioni di chitarra, desideroso di saperne di più e lezioni dall’organista della sua chiesa, che gli insegna a suonare le tastiere e lo introduce alla teoria musicale di base. Cockburn mostra interesse per il jazz e la composizione e dopo aver completato il liceo, trascorre un po’ di tempo in Europa, sostenendosi come musicista di strada.
Tra il 1964 e il 1966 studia alla Berklee School of Music di Boston, ma dopo poco abbandona gli studi e torna a Ottawa. Si unisce ed esce da alcune band del circuito folk e nel 1969 appare come artista solista sul palco principale del Mariposa Folk Festival, l’evento folk più prestigioso del Canada.
Nel 1970 il suo omonimo primo album per la nascente casa discografica canadese True North Records. La sua discografia è sempre stata, anzi è, di ottima qualità: 4-5 stelle. Un grande professionista molto impegnato anche sui temi sociali ,oltre che quelli ambientali e legati alla magnificenza della natura.
L’album in questione “The Charity Of Night” esce nel 1996 per la casa discografica Rykodisc e la True North per il Canada. Il cd che attualmente è sul mio lettore è composto da 11 perle preziose. Cockburn è un artista spirituale, conoscitore della natura a tutto tondo, infatti “The Charity Of Night” è un conflitto fra la salvezza della luce e il richiamo delle ombre.
Ospiti importanti affiancano il canadese, Ani DiFranco, Maria Muldaur, Bonnie Raitt, Bob Weir… ma chi aggiunge quel tocco magico è Gary Burton, maestro del vibrafono, un gigante nel suo mondo. Il tocco chitarristico di Bruce ed il vib di Gary creano un tappeto meraviglioso di suoni tra folk e jazz ,ma c’è qualcosa di magico che riusciamo, prendendo la chiave in mano, ad aprire la porta già con il primo brano. Vorrei ricordare che qui si tratta di un ottimo scritto, non ci sono canzoni da classifica ,ma solo grande musica.
La voce particolare di Bruce intona il primo brano “Night Train” ipnotico, opalescente, con nervosi spasmi sull’elettrica nel finale… 4 stelle!!! In “Get Up Jonah” (5 stelle… più qualcosa) Burton entra in scena con il suo lirismo, scenari lividi e fumosi… di qui in poi l’album decolla senza mai più scendere. “Pacing The Cage” si apre con un dolcissimo arpeggio, matura è la voce di Bruce che si veste di accordi argentei… meravigliosa! “Mistress Of Storm” è un capolavoro strumentale, Bruce superlativo giochi chitarristici immensi e Gary al vibrafono dipinge uno scenario surrealistico e magico.
“The Whole Night Sky” è una stupenda ballata,in cui si respira aria canadese: larici grondanti neve e natura addormentata… forse quello ,che vorremmo sognare questa notte.
“The Coming Rains”è un brano rilassato, disteso e colmo di ossigeno.
Arriva “Birmingham Shadows” onirica, speziata di jazz e molto interiore. “The Mines Of Mozambique”ha un ritmo ossessivo della chitarra,
labirintica e tribale. In “Live On My Mind” i contrappunti chitarristici di Bruce intessono la scala che conduce alla vetta. In “The Charity Of Night” le note si sciolgono come cristalli di neve sotto le dita di Bruce, la voce è narrante a tratti, così ci ha abituato, un tocco delicato di vibrafono ed una fisarmonica, suonata da Macerollo, rendono toccante il brano.
Il suo canto alato non è più raggiungibile, sembra dirci la fisarmonica di Macerollo. Chiude l’album “Strang Waters” con Bruce alla resophonic guitar …una grande forza evocatrice pervade la song. La notte scende caritatevole nelle nostre vite… ed è amica.
Confesso ho sempre adorato questo cd… ebbene si.
Buon ascolto (Lupo Solitario)