Questa sera, visti i programmi moolto interessanti proposti dalla tv, ho deciso di andare a far 2 passi per il mondo scegliendo una delle mie fidate radio.
Per questa serata di ginnastica cerebrale ho scelto una Hallicrafter Model SX 122, un ricevitore valvolare americano della fine degli anni 50′. Per prima cosa ho dovuto farle fare un po’ di “ginnastica” preparatoria, una bella accensione lenta, con un variatore di tensione , portandola da 0 volts ai canonici 110/120 delle radio americane dell’epoca.
Accertata la salute generale di questo colosso di ferro e componenti elettronici, ho iniziato a gironzolare qua e la tra le frequenze, e l’attesa è stata brevissima, subito una trasmittente di Radio China,
dapprima in lingua locale (con la quale in effetti ho poca confidenza, ma dopo pochi minuti la trasmissione in lingua spagnola,
una interessante storia riguardante la vita del presidente cinese.
Dopodichè mi è bastato spostare la magica “rotellona” della sintonia, per ritrovarmi in un attimo in Turchia ed ascoltare la loro musica tradizionale, sicuramente interessante ma per me leggermente “aliena”..
La radio, quella vera, è questo: girare per il mondo girando una manopola, quello che si ascolta esce direttamente dalle antenne poste in tutto il mondo, nessuno può fermare il messaggio una volta partito perché come tutte le forme di energia non si creano, non si distruggono, ma al limite si trasformano: in questo caso si trasformano in cultura e conoscenza e non in passivo indottrinamento.
ml