Un’opera in anteprima “colora” la rubrica dedicata all’arte di questa settimana…”La Città degli uomini” riflette un fenomeno diffuso nella società, ma lasciamo che siano le parole dell’artista a raccontarlo…..
Titolo: La Città Degli Uomini
Tecnica: olio e foglia d’oro su tela
Formato: 100x70cm
Introduzione dell’artista:
Questa settimana propongo in anteprima, nella pagina “Parliamo d’Arte”, l’opera “La Città Degli Uomini”. In precedenza sono stati pubblicati acquarelli, sempre in anteprima, ora un “olio”: nobile tecnica per eccellenza. Non voglio essere all’altezza del grande maestro del cinema italiano il compianto Federico Fellini con il suo film dal titolo “La Città Delle Donne”,un cast straordinario, in primis Marcello Mastroianni,ma il Sala ha creato un dipinto, forse in risposta, “La Città Degli Uomini”. Nell’opera viene rappresenta la situazione maschile degli ultimi 30/40anni,in cui molti uomini hanno scelto, per forza o volontà, di vivere la propria vita da soli (single). Molte cose sono cambiate nella nostra società e non sarò io a descriverle, le lascio agli esperti di costume e società, che brulicano nelle piattaforme e vari programmi televisivi.
Le camicie maschili stese ad asciugare non al Sole ,ma alla Luna rappresentano e simboleggiano un richiamo alla sessualità: una danza d’amore camicia/maschile e Luna/femminile. E’ una danza tantrica, ove un vento di mare profuma questo incontro d’amore notturno. La città è Genova, la Superba, che ho sempre definito come una bella donna ,che si fa desiderare, osservare anche in luoghi oscuri (ved. vicoli), inebria dei suoi profumi, ti fa perdere e girare la testa, ma mai si concederà ad uno dei suoi figli (uomini genovesi). Questi uomini sono rappresentati dalle camicie, differenti per forma e colore, come siamo nella nostra unicità. Le camicie sono gusci/involucri ,che ricoprono il corpo, l’anima, i pensieri, anche quelli più segreti, le emozioni, gioie e dolori.
Nell’opera ho voluto evidenziare la danza della vita con un tocco di allegria e spensieratezza ,dimenticando i pensieri di questo oscuro periodo. Colori e movimento albergano nel dipinto con un inserimento di oro, più precisamente “foglia d’oro”,una tecnica che si utilizza in pittura. Il simbolo maschile è posto sia sulla cupola della chiesa, sia nella bandiera ,che sventola sulla maestosa torre, entrambi eseguiti con la tecnica ,sopra descritta. Una nota a parte ,il simbolo sulla bandiera ha un procedimento anche di “velatura” chiaroscurale, volutamente desiderato dal sottoscritto. Se fosse stato “puro”, la foglia d’oro, avrebbe distolto lo sguardo dell’osservatore dall’opera.
Incastri minuziosi e fantasiosi sono creati fra gli edifici, con cromie prettamente liguri, le finestre aperte e le “persiane” spalancate, ove possiamo vedere le stanze, senza segreti. Non sono arredate, perché sarete voi ad arredare una di queste stanze ,quella che preferite. Aggiungo solo una cosa: “vedere i panni stesi mi ha sempre rallegrato il cuore e stimolato fantasia e pensieri, in questa città c’è ancora voglia di vivere”. La canzone abbinata al dipinto è una sorpresa… buon ascolto! (AS)