Nata con l’obiettivo di diffondere con libertà, fedeltà ed efficacia il messaggio cristiano e di collegare il centro della cattolicità con i diversi Paesi del mondo,trasmette in quarantacinque lingue e in diverse modalità, che permettono la ricezione in tutto il mondo
Pur seguendo l’indirizzo della Chiesa cattolica, è sempre stata direttamente responsabile dei contenuti che diffondevaanche se considerata sin dalla sua prima attivazione, una delle tre fonti ufficiali per la diffusione delle notizie riguardanti la Santa Sede. (le altre sono: L’Osservatore Romano e Vatican Media).
Viene gestita dal Dicastero per la Comunicazione della Curia romana.
La Radio è membro e fondatore dell’UER (Unione europea di radiodiffusione) e dell’UAR (Unione Africana di Radiodiffusione). Fa parte dell’Associazione Cattolica Mondiale per la Comunicazione SIGNIS, della Conferenza Europea Radio Cristiane CERC e della Comunità Radiotelevisiva Italofona. Nel settore radiofonico rappresenta la Santa Sede – Stato della Città del Vaticano presso l’UIT (Unione internazionale delle telecomunicazioni) la CEPT (Conferenza Europea delle Amministrazioni delle Poste e delle Telecomunicazioni) e presso l’ITSO (International Telecommunications Satellite Organization).
Fu inaugurata da papa Pio XI con il radio messaggio “Qui arcano Dei” il 12 febbraio 1931:a Guglielmo Marconi fu affidata inizialmente la realizzazione della struttura radiofonica ed al fisico e presbitero Giuseppe Gianfranceschi la direzione, incarico che mantenne fino alla morte nel 1934, istituendo uno dei primi programmi, in latino, intitolato “Scientiarum Nuncius Radiophonicus”, in cui trattò le più recenti novità del tempo in campo fisico e sperimentale.
I Gesuiti, ne hanno curato la gestione.
Nel 1932 viene inaugurato un collegamento a onde ultracorte fra Vaticano e Castel Gandolfo.
Nel 1939, dopo la morte di Pio XI, la Radio seguì il conclave e poi la cerimonia di insediamento del nuovo pontefice, Pio XII. Nel corso della Seconda guerra mondiale la radio si rivelò – nonostante il tentativo di ridurla in silenzio da parte del ministro tedesco della propaganda Joseph Goebbels – un importante strumento d’informazione: durante gli anni di guerra vennero trasmessi appelli per ritrovare civili e militari dispersi durante il conflitto; si stima che dal 1940 al 1946 furono inviati oltre 1.200.000 messaggi, pari a più di 12.000 ore di trasmissione.
Dopo la fine della seconda guerra mondiale e con l’inizio della guerra fredda vennero introdotti programmi in altre lingue.
Nel 1957 Pio XII inaugurò il Centro Trasmittente di Santa Maria di Galeria, che dall’8 ottobre 1951 rientrava tra le zone extraterritoriali della Santa Sede in Italia. Si incrementarono le trasmissioni rivolte verso Africa, America Latina e Asia. Dopo l’elezione di papa Giovanni XXIII la Radio dedicò in trenta lingue le trasmissioni ai lavori del Concilio Vaticano II.
Nel 1964 la Radio Vaticana seguì il primo viaggio di un Papa all’estero: il viaggio in Terra santa di papa Paolo VI. Sotto Paolo VI la Radio collocò parte dei suoi uffici nella nuova sede di Palazzo Pio, all’inizio di via della Conciliazione.
Nel 1970 la Radio Vaticana trasmetteva per 20 ore al giorno, in 32 lingue. In quel periodo, mentre nei programmi Rai infuriava la censura, Radio Vaticana mandava in onda brani di Fabrizio De André e di altri cantautori vietati nella televisione e nella radio di stato. L’esempio più famoso riguarda il brano Dio è morto di Francesco Guccini, trasmesso da questa emittente radiofonica già nel 1967 quando fu cantata per la prima volta da I Nomadi. Il primo brano di musica leggera trasmesso da questa rete fu Ragazzo triste di Patty Pravo nel 1966.
Con il progredire della tecnologia iniziarono le trasmissioni satellitari e quelle via Internet.
Nel 2006 la Radio ha festeggiato il suo settantacinquesimo anniversario con la visita di papa Benedetto XVI.
Dal mese di luglio 2009 la radio per la prima volta, a causa dei bilanci in rosso, ha introdotto nelle proprie trasmissioni la pubblicità
Dal maggio 2014 seguendo l’assurda tendenza europea, è iniziata la dismissione delle antenne di Santa Maria di Galeria che irradiavano il segnale dell’onda media su 1530 kHz con programmi destinati all’Italia, all’Europa e al bacino del Mediterraneo.
Dal giugno l’emittente 2015 entra a far parte di un sistema editoriale, gestito dal Dicastero per la comunicazione che è parte integrante della Curia Romana.
La strada percorsa nel tempo dall’emittente vaticana è stata veramente tanta, e l’evoluzione tecnologica innegabile. Tuttavia, ad oggi la maggior parte della propagazione informativa viaggia ancora sulle onde medie e corte, unico sistema che permette ad oggi una copertura mondiale, a basso costo e soprattutto non censurabile…
Anche la religione deve essere libera quando viaggia sulle onde radio.
ml