Non è il titolo di un romanzo horror, ma è il nome di una band italiana degli anni 70 ..genere hard -prog , con sonorità vicine ai canadesi “Rush”
I Biglietto per l’Inferno è un gruppo di Lecco ,formatosi nel 1972, caratterizzato da suoni taglienti e testi provocatori. Il loro primo Lp omonimo è del 1974, ma hanno una carriera fulminea..notorietà e poi rapida scomparsa.
Formazione:
Claudio Canali (voce, flauto, flicorno)-Giuseppe Banfi (organo, moog)Marco Mainetti (chitarra)-Fausto Branchini (basso)-Mauro Gnecchi (batteria)-Sergio Sala (secondo basso)
“Non posso salvarti dal fuoco eterno. Hai solo un biglietto, per l’inferno”
Le loro sonorità colpiscono ,ma ancora di più i testi diretti e dissacranti (tanto che Canali è chiamato all’epoca “La voce del diavolo”). Sono un manifesto del disagio giovanile, con sentimenti di ribellione verso la morale comune imposta da una società ,che giudica senza mai capire davvero la rabbia delle nuove generazioni. Traspare chiaramente l’idea dell’incomunicabilità tra diverse generazioni, con padri e madri, ciechi di fronte alle esigenze dei figli.
Biglietto per l’Inferno, Lp, ha un’impatto immediato e permette al gruppo di partecipare ad alcuni dei principali festival dell’epoca, da Villa Pamphili a Roma, al Parco Lambro a Milano, suonando anche come gruppo di supporto a Kevin Ayers, a Lugano nel 1975.
Le sonorità tra prog e hard rock sono presenti in tutte le canzoni , i cui titoli riportano alla conflittualità e disagio di Canali. Canzone del padre-Ansia-Confessione-Una strana regina hanno connotazioni similari, sempre a evidenziare questa inadeguatezza e malessere ,della condizione di vita. Il disco è una sorta di seduta di psicoanalisi.
Nel 1975 Eugenio Finardi si propone di produrre il loro secondo album, che è già in gran parte scritto; purtroppo la Trident Records fallisce, il progetto salta e i Biglietto per l’Inferno si dissolvono, nonostante l’album sia già stato registrato interamente.
Canali si ritira a vita monastica…
Vi lascio a una loro traccia
