Fin dagli inizi delle sperimentazioni di radio trasmissione, la scelta della frequenza fu fondamentale.L’obiettivo? arrivare ovviamente il più lontano possibile.
Oggi noi sappiamo che le onde ionosferiche non raggiungono direttamente l’antenna del ricevitore, ma provengono dall’alto dopo essere state riflesse dalla ionosfera. La riflessione avviene perchè queste onde hanno frequenza inferiore alla frequenza critica di 30 MHz.Oltre quella frequenza le onde oltrepassano la nostra atmosfera e si perdono nello spazio.
Perchè la riflessione fu così importante? perchè tramite questo fenomeno fu possibile comunicare con le navi che si trovavano oltre la linea dell’orizzonte, creando così un valido sistema di comunicazione che salvo innumerevoli vite messe in pericolo dai naufragi.Inoltre si apri la stagione delle comunicazioni a lunga distanza e la nascita delle grandi Broadcasting, che trasmettevano notizie e musica nelle nazioni e grazie alla propagazione, in quasi tutto il mondo.
La riflessione tuttavia non avviene come su uno specchio ma è relativa alla ionizzazione dei vari strati dell’atmosfera per cui a causa della forte attenuazione da di giorno queste onde vengono, in pratica,quasi completamente assorbite dalla ionosfera.Di notte invece, a causa della minore ionizzazione, si ha propagazione per riflessione e si possono raggiungere grandi distanze.
Per verificare tutto questo è sufficiente accendere una radio e posizionarsi sulle onde medie corte o lunghe: di giorno (vista l’ormai scarso numero di emittenti) si potranno ascoltare sporadiche trasmissioni avvolte nel fruscio, ma di sera e notte le bande radio si animano di voci provenienti da tutto il mondo. Quelle voci che la cultura corrente non ama farci più ascoltare…troppo libere, senza il controllo della rete, libere come solo possono essere le onde radio.
ml