Quando si parla di radio in genere il pensiero va immediatamente all’aspetto musicale ed informativo delle trasmissioni radiofoniche commerciali. In realtà , le onde radio sono utilizzate in campo scientifico in ampissime aree della sperimentazione e della ricerca. Tra queste abbiamo la radio astronomia. Questo ramo della ricerca astronomica, parte in teoria, fin dalle prime ricerche sulle radioemissioni; gli scienziati, primo fra tutti lo stesso Guglielmo Marconi, si resero conto che dallo spazio esterno provenivano emissioni radio, l’eccentrico Tesla addirittura era convinto si trattasse di comunicazioni da altri mondi.
Tramite antenne via via sempre più sofisticate e con il progredire del livello della componentistica, i radio astronomi, iniziarono a visualizzare un’immagine dell’universo completamente diversa da quella fornita dalle apparecchiature ottiche fino ad allora utilizzate, iniziando a ricevere e a decodificare quelli che possiamo definire i “rumori” del cosmo.
Nel mondo ci sono estese aree dedicate a queste “orecchie” elettrioniche, che ogni giorno scandagliano lo spazio alla ricerca di nuovi suoni provenienti dalle profondità dello spazio, e determinati gruppi di ricerca sono addirittura dedicati alla ricerca di segnali provenienti da eventuali popolazioni extraterresti (SETI)
Molti sono i segnali che hanno fatto sobbalzare gli scienziati , di questi moltissimi erano riconducibili a fatti naturali, altri risultano ancora inspiegabili come il noto segnale “WOW”(nome derivante dalla notazione scritta a penna) rilevato dall’astronomo Jerry R. Ehman il 15 agosto 1977 proprio durante uno studio del SETI (search extra terrestrial intelligence), utilizzando il radiotelescopio Big Ear dell’Università statale dell’Ohio, la sequenza alfanumerica 6EQUJ5 spiccava all’interno di una sequenza infinita di 1,2,3,4.Questo segnale a 50 anni di distanza non ha ancora spiegazione certa .
Una piccola news di servizio per coloro che hanno antenne collegate ad apparati sensibili : il sole sta manifestando una serie di esplosioni sulla sua corona e nell’arco di questi giorni, (il primo impatto con il campo magnetico terrestre è stato il giorno 22 novembre), con apice il giorno 1 dicembre .
Vista l’entita di emissione di massa coronale, si potrebbe produrre una tempesta magnetica di livello G3, che potrebbe anche creare problemi alle telecomunicazioni ed agli impianti elettrici.
Staccate le vostre antenne ; con il sole non si scherza mai.
ml