In questo libro lo sguardo della psicoterapeuta si rivolge a quei giovani orientativamente tra i 25 ed i 30 anni che devono affrontare la sfida quotidiana di provare a definire a se stessi ed agli altri chi sono.
All’interno di una società “liquida” in un mondo che non da prospettive future , privo di orizzonti e alle prese con emergenze climatiche senza precedenti, portando su di se gli strascichi della pandemia globale, i giovani sono un nuovo soggetto antropologico:un esercito in cui i soggetti sono convinti di essere gli unici a portare sulle spalle la fatica dell’esistenza.
Portano dentro di se un malessere di grossa portata , una gioiosa impotenza di fronte allo sgretolarsi di diversi temi: la famiglia si para di fronte al giovane dicengli di conoscerlo meglio di lui ed impedendogli cosi di crescere.
La difficoltà più grande l’incontro con l’altro e sul lato sentimentale l’ingombro della famiglia di origine descritta come una rete avvolgente generatrice di sensi di colpa e di silenzi.
I giovani adulti hanno paura del futuro e perciò rimangono immobili.
Essere se stessi , sarà la sfida del giovane adulto che lo porterà a realizzarsi pienamente.
Il libro in questo caso svolge una importante funzione: ci aiuta a capire la crisi dei giovani ed il divario generazionale ponendo le basi per una riflessione approfondita sul tema.
Pm