In svizzera pare di si, e le persone non hanno dimenticato l’importanza della radio.
nella Confederazione Elvetica, il problema delle emergenze se lo pongono e saggiamente se lo pongono prima del tempo. Al contrario di noi, i cittadini sembrano consapevoli che affidare le comunicazioni e quindi le nostre vite esclusivamente alla rete internet ed ai cellulari è da sconsiderati.
In caso di black-out le reti cellulari hanno autonomie variabili tra la mezz’ora e l’ora e tutto ciò che è legato ad internet ha bisogno di energia elettrica di rete.
in un servizio di un telegiornale della RSI del 2022, si presentavano le soluzioni pensati dai cittadini svizzeri per ovviare a un black-out delle comunicazioni in caso di interruzione dell’energia elettrica per scarsità di approvvigionamento. Si parlava di apparecchiature radioamatoriali, reti radio private di emergenza in parte esistenti per altri utilizzi (soccorso alpino) in parte costruite “ad hoc”.
Queste reti private, insieme alla rete radioamatoriale, potrebbero in emergenza fornire informazioni alla popolazione, purchè fornita di appositi apparati radio.
Pensare che un tempo tutti avevano una radio in onde medie, frequenza in grado di coprire gran parte del territorio e fruibile con una normale radio a transistor….. troppo intelligente per durare nel paese che ha inventato la radio.
Adesso vi fanno credere di essere in una bolla di supercomunicazione; ebbene quella bolla, come tutte le bolle, in caso di emergenza si frantumerà, lasciando il compito di informare e salvare vite alle poche strutture che oltre ai radioamatori, utilizzano le radio, e chi avrà una radio idonea a ricevere riceverà anche le informazioni.
Speriamo che qualcuno ci rifletta in anticipo come hanno fanno i cittadini della Confederazione.
Ml