Oggi non vi parlo di radio, ma del salvataggio di un altro fondamentale emettitore di segnali analogici: il giradischi.
Per le persone della mia generazione di tratta di un “aggeggio” di uso comune , legato alle colonne sonore della nostra gioventù e , ultimamente, recuperato per riascoltare i nostri cari ed amati dischi in vinile.
Il giradischi in questione, per qualche oscuro motivo , era stato destinato ad una sorte “differenziata” , smontato in vari pezzi legati tra loro con nastro adesivo da pacchi.
Conoscendo un pochino la materia, ho capito che il tutto si sarebbe potuto recuperare e riportare agli antichi splendori.
Prima di tutto una breve descrizione: si tratta di un giradischi nato nel 1980 , con trazione a cinghia (classica “fettuccia” in silicone) con il controllo elettronico della velocità ed un riscontro visivo tramite stroboscopio illuminato .
Per prima cosa ho proceduto alla pulizia delle varie parti, compresa disinfestazione di piccoli ragni che ormai abitavano li da tempo.. dopodichè, testando il “piatto” , era evidente che il regolatore della velocità avesse qualche problema. Dopo essermi procurato lo schema del regolatore, ho provveduto alla sostituzione di un condensatore elettrolitico da 1000uf 25v, e alla taratura dei due trimmer relativi alla velocità del motore.
I problemi di questo apparecchio non erano solo meccanici, il tempo aveva disgregato i tamponi ammortizzatori in gomma collocati sotto i piedini di appoggio e pertanto ho dovuto improvvisare con ciò che avevo a disposizione… 4 tappi in gomma “scippati” ad un cassetto elettrico da esterno, si sono rivelati di giusta misura e densità.
Infine una adeguata pulizia alla testina con puntina relativa ed il giusto collaudo.
Forse un po’ “rappezzato”, ma funzionante il nostro PL100x adesso è pronto per regalarci ancora molte ore di musica, senza la schiavitù della perfezione digitale; insomma, un ospite adeguato per una rubrica che parla di onde , questa volta sonore, di libertà.
Massimo L.