“Oltre Confine” va oltre la stagione invernale presentando la band inglese “Spring”.
Siamo a cavallo fra la fine degli anni ’60 e primi inizi anni ’70… qualcosa di nuovo sta nascendo nel Regno Unito, un nuovo genere musicale ,il rock progressivo.
Nel 1969 esce l’album dei King Crimson “In The Court Of The Crimson King” la pietra miliare del nuovo genere e in questo periodo si formano gli Spring. Il quintetto è composto da: Pat Moran (voce, Mellotron), Ray Martinez (chitarra solista, Mellotron, chitarra a 12 corde), Adrian Maloney (basso), Pique Withers (batteria, Glockenspiel) e Kips Brown (pianoforte, organo e Mellotron). Cosa non comune è la presenza di tre Mellotron, strumento classico e fondamentale nel genere. Essi pubblicano due album ma il secondo è un guazzabuglio di incisioni mai terminate anzi abbozzi, il primo album porta lo stesso nome della band. Esce nel 1971 con una copertina apribile creata da Keef (Keith MacMillan), famoso fotografo e grafico inglese, è composto da otto tracce nella versione cd +3 bonus tracks. In quegli anni molti artisti venivano reclutati per creare copertine degli album. Le varie arti si intersecavano e respiravano la stessa aria composta di creatività, fantasia e piacere di condividere le proprie esperienze. L’album si apre con la dolcissima elegia “The Prisoner (Eight By Ten)”, con i tre mellotron che strutturano un fraseggio di delicata rassegnazione, mentre la sezione ritmica alterna passo marziale . La voce di Moran accarezza il tutto. Il brano dà voce al lamento di un prigioniero che, dopo essere tornato a casa, scopre di essere ormai completamente solo , tanto da porre fine alla propria vita, suicidandosi. Il secondo pezzo è la superba “Grail”, a mio avviso, il capolavoro assoluto della band,forse uno dei pezzi pregno di romanticismo-prog più belli di sempre. Moran descrive tormenti interiori, si respira qualcosa di simile ai gloriosi King Crimson prima che lo scenario muti ,batteria e basso sono monumentali entrando gradualmente in percorsi jazz-folk. Il cerchio si chiude, e si ritorna dove tutto era iniziato, i mellotron respirano a pieni polmoni.
“Boats” terza traccia, è pura magia folk , voce delicata, una 12 corde cristallina ed un riff molto bluesy della chitarra elettrica.
“Shipwrecked Soldier”, quarta traccia, si ritorna in pompa magna a ritmiche marziali, mellotron a pulsare e freseggi marcatamente rock come un inno antimilitarista ,vedasi copertina dell’album.
“Golden Fleece”,si apre con un malinconico suono di mellotron, grande esempio di fusione tra folk-pop e prog. L’accattivante sesta traccia“Inside Out”, con note un po’ più hard, denotando una band preparata ,che nulla spreca e sa il fatto suo.
“Song To Absent Friends (The Island)”è una ballatona pianistica, ritroviamo qualcosa di Elton John più intimista (un anno prima Dudgeon ne aveva prodotto il disco omonimo, per produrre i nostri paladini), Moran canta : “Una volta ero il Sognatore/ Ora i miei sogni sono passati e se ne sono andati/ Come le Onde lungo la Riva/ Verso l’Isola che non è nessuno”. “Gazing”, ultima traccia , un mellotron apre le danze su scenari desolati, qualcosa di onirico si avverte nei suoni che lasciano spazio ad un drammatico intermezzo con sonorità più dure.
Nell’edizione rimasterizzata del disco, (1992), compaiono tre bonus track. La prima tratta dalle session del primo album, “Fool’s Gold” un pout-porri di paesaggi folk-rock e impennate hard-rock che amo definire fughe strumentali. Dalle session del secondo album, sono state aggiunte “Hendre Mews” più bluseggiante dominata dall’organo Hammond, che pare avesse sostituito il mellotron) e “A Word Full Of Whispers”un midtempo con contrappunti di chitarra acustica.
La band si sciolse poco dopo. Pat Moran divenne un famoso ingegnere del suono vedasi Queen, Rush e Van Der Graaf Generator.
Negli anni Ottanta, produsse Iggy Pop, Hawkwind, Robert Plant e Big Country. Moran è piacevole ricordarlo come il fondatore degli Spring. Dimenticavo il batterista Pique Withers fu nella prima formazione dei gloriosi Dire Straits. “Oltre Confine”ed il suo creatore Lone Wolf vi augurano un Buon Natale… che la musica sia sempre con Noi.
(Lone Wolf)