Ci stiamo avvicinando alla giornata dei morti, giornata dedicata al ricordo dei defunti con visita al cimitero, quale forma di rispetto verso chi ci ha lasciato , ma da molti anni ha preso piede una tradizione tipicamente americana, che ha trasformato il senso della giornata. E’ diventata una festa , quella di Halloween ..famigerati ..dolcetto o scherzetto?
Ci siamo ritrovati a ricalcare le usanze importate con feste a tema sia per bambini che per adulti all’insegna del macabro…
Vogliamo parlare di tutti i film horror che sono stati girati con tema Halloween?
Allora anche io mi adeguo e invece di parlarvi di zucche, scherzetti e simili, ho cercato alcune leggende liguri e precisamente genovesi , che parlano di FANTASMI…
La location di queste presenze è il centro di Genova, centro storico, ma partiamo con la prima.
Vicino alla casa di Colombo da Porta soprana, c’è la possibilità di vedere una signora anziana, che chiede ai passanti come raggiungere casa sua in Vico Librai.
Peccato che questo vicolo non esista più….è stato demolito da anni con tutta la zona di Madre di Dio. La vecchina di vico Librai si dice sia il fantasma di una donna di nome Maria Benedetti,che uscita di casa nel 1944 per fare la spesa,è stata colpita da un malore e è morta ai piedi di un portone. Da allora non riconoscendo il suo quartiere, vaga chiedendo alla gente dove è casa sua…
Altro giro , altro fantasma, altro nome ..Nina …riporto fedelmente quanto trovato in rete..
“Si narra che ogni fine di aprile, sotto uno dei palazzi di Via Garibaldi compaia una misteriosa ombra scura. Sarebbe il fantasma di Anna Schiaffino Giustiniani, marchesa genovese, vissuta tra il 1807 e il 1841, patriota e animatrice di uno dei più importanti salotti risorgimentali. Chiamata da tutti “Nina”, ebbe una storia d’amore con Camillo Benso ,conte di Cavour. Si conobbero quando Cavour venne a Genova nel 1830 e tra i due, lei già sposa di Stefano Giustiniani, nacque uno scambio epistolare appassionato: Nina usava includere nelle sue lettere alcune ciocche dei suoi capelli biondi. Ma nel 1835 un’epidemia di colera bloccò Cavour a Torino. Nina voleva assolutamente raggiungere l’amato, ma venne bloccata da alcuni ufficiali dell’esercito. Cavour, venuto a sapere del fatto, le scrisse di restare a casa e che appena terminata l’epidemia sarebbe andato a trovarla. Ma Nina fraintese le sue parole come un addio o un rifiuto e, pazza d’amore, si gettò da una finestra di palazzo Lercari-Parodi in via Garibaldi. Aveva 34 anni. Sul marciapiedi comparirebbe ogni anno l’ombra del suo corpo…”
Che tristezza…
Ho trovato invece qualcosa di più mistico , che mi ha colpito.
“La Madonna della Fortuna di via Prè”
Il 17 gennnaio 1636 a causa di una terribile tempesta, una nave colò a picco. Non si salvò nessuno ma il giorno dopo venne ritrovata solo la sua polena ,che raffigurava la Madonna. Venne messa alla Darsena e di notte rinchiusa al sicuro in una cantina della famiglia Lomellini e nessuno se ne ricordò più finché non accadde una cosa straordinaria.
Una bimba che abitava nella casa sopra quella cantina cadde dal balcone. La gente, accorsa subito, pensò che fosse morta, ma la bambina stava bene e raccontò che una signora bellissima e vestita d’azzurro era uscita dalla cantina e l’aveva afferrata in volo, salvandola dalla caduta. La bimba indicò che quella signora era proprio la polena nella cantina. Ora la polena si trova nella chiesa di San Carlo in via Balbi.”
Finisce il mio contributo alla giornata ….a voi la scelta …dolcetto o scherzetto?
A.L.