In questo stralcio di un giornale d’epoca, un titolo capeggia sugli altri :
“ti addestrerò a casa per svolgere un lavoro alla radio con una grande paga” ( I will train you at home to fill a Big Pay Radio Job)
e inoltre : “la radio necessita di uomini preparati” (radio needs trained mens). La radio all’epoca era veramente un’opportunità multipla di lavoro.
Si poteva lavorare (e soprattutto si trovava lavoro ) sia nella parte puramente tecnica , nel settore del marketing pubblicitario che nella componente “attiva” e di comunicazione (speakes , cantanti e attori per radio commedie o radio drammi. Quello che colpisce è la quantità di testate giornalistiche ed industrie editoriali fossero impegnate nel settore radiofonico, con la conseguente ricaduta lavorativa.
Vennero sfornati manuali di utilizzo per i principianti, riviste per gli appassionati radio-amatori dell’epoca e vere e proprie enciclopedie dedicate all’uso e alla conoscenza dei vari apparati.
Si trattava di un mondo veramente vivo e “dinamico”. La televisione, probabilmente per la sua natura tendenzialmente “passivante” non riuscì mai a ricreare questo indotto , autopromuovendo solo se stessa e vivendo esclusivamente dei proventi degli spot pubblicitari .
ml