Chi non conosce la canzone di De Andrè “ Il pescatore”….
Come ligure, sono sempre stata affascinata dal mondo legato al mare, i porticcioli e i loro i personaggi ..i pescatori…
A Camogli la tradizione della pesca ancora fatta con il sistema tradizionale si tramanda dal 1600, il porticciolo di Santa Margherita ha ospitato i pescherecci …la pesca a traino…,gamberi, gamberoni….
Mi ricordo l’attesa sul molo per il rientro delle imbarcazioni, con i loro preziosi carichi, già venduti a ristoranti,ai mercati del nord, ai passanti che non rinunciavano al pesce fresco di giornata.
Ecco poi arrivare una dopo l’altra le imbarcazioni…i visi arsi dal sole , dopo giornate lunghe passate in mare, con la speranza di portare a casa una buon bottino….
Le giornate iniziavano alle prime ore dell’alba e finivano sul calare della sera…
Erano allegre combriccole variopinte, di ogni età, nazionalità, alcuni con passati discutibili ma redenti dalla salsedine del mare.. “Munnezza”era un nomignolo per distinguere un giovane marinaio scapestrato, che gira da un peschereccio all’altro, per la sua fama di attaccabrighe…
Con le loro scialuppe arrivavano a riva, odore forte del pesce proveniva dalle casette, l’attesa era finita!
Iniziava il lavoro degli addetti e in poco tempo il pescato era smaltito e dopo le ultime operazioni , la gente di mare si godeva i piaceri della terra ferma…
La vita del pescatore è una vita dura , una vita usurante e che non assicura una continuità..
Sono anni che non ritorno al porticciolo di Santa Margherita…probabilmente molti hanno abbandonato ,alcune delle barche ammiraglie del tempo hanno raggiunto il pensionamento…ma nei ricordi il mare c’è ,i volti anche …con l’inconfondibile odore di salsedine….
A.L.