La caratteristica che più contraddistingue la nostra epoca ed in particolar modo questo drammatico periodo , è il rapporto inverso tra la quantità delle fonti di informazione ed il livello di qualità e veridicità delle informazioni stesse.
Il fenomeno si aggrava tanto più l’argomento è scientifico o addirittura medico. Normalmente il mondo del web è invaso da materiale prodotto da persone prive di formazione scolastica e scientifica che hanno la possibilità di diffondere notizie prive di senso e a volte pericolose.
In questo panorama di disinformazione, riuscire ad ottenere notizie che siano vicine alla realtà è sempre molto difficoltoso. E’ pertanto affidato ad ognuno di noi ed alla nostra esperienza, il compito di selezionare , filtrare , eliminare, depurare il gran frastuono delle fake news ed ottenere un sano “distillato” di verità.
Personalmente , da amante della radio, ascolto con attenzione ed incrocio tutte le notizie riguardanti il Covid , valutando ogni punto di vista e cercando i punti in comune e quelli di disaccordo. Naturalmente oltre ad ascoltare la radio cerco di leggere tutti gli articoli che ritengo interessanti sia in rete che su carta, ma sempre provenienti da fonti ufficiali o comunque scientifiche. Difficilmente mi affido all’informazione televisiva, che ritengo troppo influenzata da diverse fonti di pressione ,ed afflitta anche nel caso della pandemia, dalla fuorviante voglia di “spettacolarizzare” ogni fatto narrato.
Per quanto riguarda la Radio pubblica, ed i grandi canali broadcasting internazionali, come tutte le fonti di informazione ufficiali , rivestono un ruolo di grande importanza , proprio per la capacità di entrare nelle case e nei posti di lavoro diffondendo un messaggio che può essere ascoltato nella maggior parte dei casi , proseguendo con i propri impegni.
Questo consente di poter comunicare in modo rapido ogni tipo di segnalazione o disposizione governativa ad una vasta platea di ascoltatori; fattore determinante nel caso di chiusure improvvise di determinate aree, o per poter diffondere notizie di un focolaio virale appena individuato.
L’importanza della radio internazionale è quella di essere la bandiera della libertà di pensiero ed il mezzo di comunicazione più a buon mercato per ogni popolazione. Trovo pericolosa la voglia (molto europea) di smantellare le grandi emittenti in onda corta , e trovo invece molto intelligente e politicamente redditizio, potenziare la rete informativa radiofonica del proprio paese, (anche quella in onde corte) diffondendo informazioni e la propria cultura ,mantenendo nel contempo i collegamenti con i propri concittadini nel mondo anche nel caso di eventi che potessero mandare in “tilt” l’onnipresente rete web e quella cellulare (cosa che peraltro puntualmene accaduta durante ogni evento naturale catatrofico).
La radio , fin dalla nascita è sempre stata il mezzo per comunicare, ma anche per chiedere aiuto.
Privarsi della possibilità di poter lanciare questi “messaggi in bottiglia” , ed eliminare un mezzo che ci consente di poter dire al mondo: “nel nostro paese sta succedendo questo”, sarebbe stupido e distruttivo per la libertà di ognuno di noi.
In questo momento di pandemia, l’umanità non deve isolarsi, ma collegarsi sempre di più; sono convinto che la radio ed il lavoro fondamentale di tutti gli operatori , rivestiranno un ruolo fondamentale per informarci e per farci sentire tutti meno soli e spaventati.
Un ringraziamento quindi a chi lavora per diffondere i messaggi di una umanità pacifica e senza confini, in quanto, se quelle voci e quella vostra musica saranno riuscite a risollevare il morale anche di una sola persona, la missione della radio sarà sicuramente compiuta .
ml