Ritorniamo con messaggio forte e chiaro a movimentare la nostra rubrica dedicata all’arte con un dipinto dal titolo emblematico….leggiamo insieme
Titolo: Skazzo
Tecnica: olio&sabbia su tela
Formato: 70×100 cm
Anno: 2009
Introduzione dell’artista:
Oggi martedì 13 ottobre dell’anno 2020 nuovi venti, pilotati da forze oscure (non tanto), violano la nostra costituzione e quella poca libertà, che avevamo.
Nuovi decreti restrittivi ed allarmistici entrano nel nostro quotidiano nel nome della tutela e salvaguardia della vita. Il tutto penetra nel cuore con una violenza, non più silenziosa ,ma invasiva dei mass-media.
A tutto questo rispondo con un mio quadro datato 2009 dal titolo, non tanto emblematico “Skazzo”.
Penso che gli artisti, coloro che lavorano nel mondo/settore dell’arte, riescano ad anticipare i tempi!
Analizziamo l’opera: il titolo presenta una situazione di vita, chi non ha mai avuto momenti di noia, frustrazione e dissenso, nel nostro parlato usiamo molto i termini come “scazzo, scazzato…”e per amplificare questa condizione ho sostituito la “C” con la “K” ,molto in voga nella metà degli anni ’70. Questa terminologia era usata da gruppi punk-rock, su scritte murali e nella pubblicistica politica, per esprimere ostilità e disprezzo (kultura, amerikani, kriminali, kombattere…) fra i maggiori fruitori.
Osservate attentamente il dipinto e la prima cosa che si denota è lo stato di solitudine dell’uomo, solitudine non cercata ,ma forzata, paure stillate come arsenico a piccole dosi che tutti noi abbiamo iniziato a conoscere e convivere da fine febbraio inizio marzo dell’anno 2020. Tutto il mondo lavorativo ha subito un duro colpo e molte famiglie sono in situazioni drammatiche… hanno soffocato l’agorà, luogo d’incontro fra noi esseri umani, quel luogo ove ci si vedeva ci si confrontava e si potevano fare quattro chiacchiere magari seduti sulla panchina o sugli scalini. I locali erano aperti e non c’erano orari vincolanti , si poteva andare al bar, al museo, a visitare una mostra di un amico, al cinema, ad ascoltare la musica… tutto ciò ora è un ricordo.
Questo uomo si consola con una o più sigarette, non tanto salutare, appoggiato all’ultimo lampione acceso perché forse anche quello verrà spento alle ore 21… suo unico compagno e amico. La città è deserta e le luci dei locali che donavano a certe vie e vicoli effetti particolari quasi surreali hanno smesso di farci sognare. Qualcosa è rimasto comunque… il cielo con le sue stelle e per il momento nessun decreto potrà spegnerle e cancellarle. Continuiamo a resistere.
La canzone che ho abbinato al dipinto “Skazzo” é “Sono Contro” degli Skiantos ,gruppo storico del primo rock demenziale made in Italy
Grazie della vostra attenzione.
Alessandro Sala
https://www.youtube.com/watch?v=4yIzIZ2UA9k