In ogni settore del marketing le società cercano di caratterizzarsi al massimo per rendere il proprio prodotto identificabile, chi con il colore (quando diciamo la “rossa” di Maranello sappiamo che di non riferirci ad una bellezza locale ma ad un’auto..) chi con forme definite e chi con i nomi legati ad una specifica categoria. In questo caso , la EFFEDIBI, società di Torino operativa negli anni 50/60 , affidò l’immagine di molti dei propri prodotti ai nomi dei fiori.
Nacquero così “Arnica”, “Robinia”,”Ginestra”, “Ranuncolo”, “Rosolaccio” ,”Mimosa” ,”Ireos”,”Anemone”, “Gelsomino” e molte altre.
Il “Fiore” di cui vi parlo oggi è “Magnolia”.
Si tratta di un fiore particolare, in quanto questo modello non viene menzionato nei cataloghi e negli elenchi disponibili in rete.
La sua disposizione verticale, la fa assomigliare ad un piccolo juke box, ed l’impiallacciatura in legno la rende un elegante complemento d’arredo. Un particolare che fa sorridere sono le manopole, che, trattandosi di una radio ispirata ad un fiore, ne ricordano le forme (mi si passi il termine “petalose”).
Una volta messa in sicurezza ed alimentata con le giuste precauzioni, la radio si è rivelata molto sensibile e dotata di tutti gli accessori per un apparato dell’epoca: occhio magico per la sintonia, comando volume con interruttore , comando del tono e manopola della sintonia.Da Segnalare una manopola denominata “espansore” che permette la sintonia fine.
La scala parlante, ispirata ad un modello del 1948 (Gardenia), di cui riflette anche la disposizione dei comandi, è molto chiara e leggibile. La radio , come tutti i modelli dell’epoca, è dotata di onde medie e corte, con le quali, tramite una buona antenna, è possibile ricevere tutte le stazioni mondiali.
In definitiva veramente un apparecchio piacevole.
Una riflessione: in ogni momento, sulle onde medie e corte, vi sono emittenti che trasmettono cultura musica ed informazione, ma ormai in Europa ci hanno lavato il cervello al punto tale che quasi nessuno è più in grado di ascoltare queste informazioni che al contrario sono ascoltatissime in molte altre nazioni. I giovani conoscono solo lo streaming o le comunicazioni digitali, belle pulite e censurabili.
In questa strana Europa, proprio dove è nata, stanno cancellando la radio, quella che non teme i muri e le distanze ; insieme alla radio stanno cancellando una fetta della nostra storia e dei nostri pensieri.