Un personaggio mitologico, il dio del mare, è il protagonista dell’opera, presentata questa settimana dal nostro artista, ovviamente nella “sua personale” interpretazione….
Titolo: Nettuno
Tecnica: olio su tela
Formato: 70x100cm
Introduzione dell’artista:
L’opera che presento questa settimana dal titolo “Nettuno” nasce da una lettura a 360° nel mondo dell’arte.
E’ il dio delle acque , identificato con il greco Posidone, dio del mare, a cui sono state
dedicate statue (Bologna, Firenze, Roma, Monterosso al mare (SP), Trieste…) templi e basiliche ma pochissime, se non rare, sono le sue rappresentazioni pittoriche.
La mia personale rappresentazione del “dio delle acque” non poteva che essere con una camicia/guscio/contenitore, il cui colore bleu ceruleo crea un movimento, dettato dai venti cosmici.
Nettuno, qui rappresentato, non si eleva nel centro di una piazza o fontana ,ma bensì nel cosmo per riabbracciare il pianeta omonimo (vedasi in alto alla vostra destra il dipinto).
L’interno della camicia è mare, un mare immenso e agitato, un mix di bleu oltremare scuro e bleu di prussia. Vorrei sottolineare che quando realizzai l’interno della camicia in sottofondo c’era la canzone “Mare d’inverno” interpretata da Loredana Bertè scritta da Enrico Ruggeri che consiglio di ascoltare comodamente seduti in poltrona.
Nella mano destra il “nostro” dio stringe il famigerato tridente dai toni caldi (rosso cadmio scuro e chiaro con lumeggiature giallo cadmio chiaro). Il tridente, lancia con tre rebbi, che rappresenta la terra (simbolo agricolo dell’uomo) usata da Nettuno per creare tempeste marine e terremoti è pure l’arma-simbolo della divinità indù Shiva. Oriente e Occidente si incontrano per l’ennesima volta e non è coincidenza.
Vorrei porre la vostra attenzione al cielo e più precisamente alle nuvole all’interno della camicia, poco sotto il colletto, noterete due visi forse non è casualità.
Un goccia (lacrima) d’acqua scende dal tridente sottolineando il dolore di Nettuno per il non rispetto dell’uomo nei confronti del mare.
Lo sfondo ha toni plumbei ove nuvole arabescate si inseguono fra gli alti venti.
La musica che fece da sottofondo nella realizzazione del dipinto “Nettuno” fu l’album “Tales From Topographic Oceans” degli YES che potrete trovare nel link sottostante. Un album seminale per molte bands del progressive odierno.
Buona visione, lettura ed ascolto.
Alessandro Sala
https://www.youtube.com/watch?v=CtCuh99yOPc