Questa è la storia della Stazione radiotelegrafica Guglielmo Marconi, situata a Coltano (Pisa), attivata nel 1911, e dismessa 1944
La costruzione della stazione venne commissionata a Guglielmo Marconi nel 1902 e inaugurata nel 1911 alla presenza del re, presso la tenuta di San Rossore. La stazione era dotata delle migliori tecnologie di trasmissione e ricezione dell’epoca e intorno al 1920 venne ampliata attraverso l’installazione di una rete di antenne alte 250 metri, divenendo così una delle stazioni radiotelegrafiche più potenti al mondo; secondo il ‘New York Times’ era in grado di coprire con i suoi segnali un sesto della superficie terrestre.
Lo scopo era sia civile che militare e principalmente quello di effettuare collegamenti con le Americhe e con le colonie italiane in Africa Orientale.
Attraverso la Stazione Radiotelegrafica Marconi il governo italiano fu in grado di inviare segnali a Massaua, in Eritrea, e di accendere attraverso un apposito pulsante, ubicato in una sala a Roma, l’illuminazione della statua del Cristo Redentore a Rio de Janeiro in Brasile nel 1931.
In questa stazione venne captato l’SOS emesso dal Titanic mentre stava affondando , e sempre da questa stazione venne ritrasmesso negli Stati Uniti.
Durante la seconda guerra mondiale le antenne vennero distrutte dai tedeschi in ritirata e la stazione smise di funzionare. Ancora oggi sono visibili nella campagna di Coltano i basamenti in cemento sulle quali posavano le antenne.
La stazione si trova all’interno di un terreno demaniale, e subì alterne vicende; un’altalenarsi di interesse e abbandono. In abbandono si trova ad oggi, nonostante varie proposte di recupero.
In altre nazioni, più attente alla loro storia ed al valore dei loro monumenti, siti come questi sarebbero già stati recuperati e valorizzati ma per ora dell’opera di Marconi rimangono soltanto le finestre murate, il tetto sfondato dalla piante , i muri danneggiati con i mattoni che si crollano.
Questo edificio di proprietà dello Stato è il sito da dove nel novembre 1911 il fisico fece partire il primo collegamento intercontinentale a onde lunghe, ma evidentemente molti hanno dimenticato o vogliono dimenticare l’importanza di siti come questi, o forse semplicemente non ne conoscono la storia
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