Liguriadinamic questa settimana ci trasporta alla riscoperta di un luogo, abbandonato e nascosto dalla vegetazione da molti anni, significativo sia per l’aspetto naturalistico sia per quello antropologico, può rappresentare oggetto di particolare interesse.
Dopo anni di abbandono, con la pulizia della zona interessata dal comprensorio della Ferriera del Chiappino e della Cascata Baglietto, che ha rivestito nei secoli un importante ruolo per l’economia e la vita sociale del paese di Sassello e delle vallate circostanti, questo piccolo gioiello è tornato a far bella mostra di sé riemergendo dalla vegetazione che l’aveva avvolto quasi completamente.
La ferriera del Chiappino, unica posta sul corso del torrente Sbruggia, era la più vicina all’abitato di Sassello, oggi adiacente al centro storico. A monte di essa c’erano, già attivi nel Duecento, due mulini, quello del Piano e quello dell’Oltreacqua. Si ha notizia della ferriera per la prima volta in un testamento del 1575, si sa che l’incendio del 1672 la rese inattiva per tre anni e che subì il crollo della chiusa, allora di legno, nel 1680. Nel 1738 era al secondo posto per capacità produttiva tra le sette ferriere sassellesi e fu impiegata come centrale elettrica nei primi del ‘900.
Oggi sono ancora esistenti due edifici della ferriera, il ‘bedale’, il canale adduttore che portava l’acqua dal fiume ad una vasca di raccolta in pietra detta ‘bottazzo’ e la chiusa.
La cascata con il sottostante laghetto, attualmente visibile dopo i lavori di pulizia del sito, era nota in passato come Cascata Baglietto, dal nome dei precedenti proprietari, ed era meta di refrigeranti bagni estivi.
Tutti questi manufatti sono ora nella proprietà della Signora Martini che, dopo diversi anni ha provveduto ad una prima pulizia della zona dalla vegetazione che stava avvolgendo e nascondendo l’intera area e che così, attraverso i ricordi suoi e del compianto padre Enzo, racconta: “La cascata creata dalla chiusa, nota da circa 50 anni come la cascata ‘Baglietto’, è stata da sempre meta di bagni estivi da parte degli abitanti della zona . Per molto tempo la cascata è stata raffigurata nelle cartoline di Sassello in quanto uno dei principali luoghi di attrazione e divertimento. Anche lo specchio d’acqua del ‘bottazzo’ con tanto di barchetta a remi, inserita in un contesto naturale di gran fascino, costituiva soggetto prediletto per i fotografi dei primi del ‘900”.
Visto lo scarso interesse manifestato dalle amministrazioni locali, è nostro intento”, prosegue la proprietaria, “nel limite del possibile provvedere al ripristino del comprensorio, che era molto amato da mio padre Enzo e da mia sorella Carmen Martini, così da renderlo almeno in parte simile a quanto era in passato.”
In ogni caso, nell’area dell’antica ferriera, il lavoro più grande lo ha fatto la natura, generando un micro ambiente in cui possiamo trovare una grande varietà di piante ed animali , il tutto in uno scenario veramente rilassante.