Oggi vi voglio far conoscere una bella realtà, che nella cittadina di Sassello coinvolge giovani e meno, con il comun denominatore: La passione per il teatro. La persona più indicata è la donna che alimenta e sprona le nuove generazioni a proseguire la tradizione, utilizzando il cinema e il teatro come base per le loro rappresentazioni. Sono “dietro le quinte” con Daria Pratesi, a cui chiedo di raccontarmi come nasce la “compagnia” che ho visto più volte in azione.
Mi racconta che in questo paese la tradizione teatrale è sempre esistita e i sassellesi, come Carlo Deprati, un altro leader del gruppo, hanno sempre inscenato spettacoli, il cui ricavato era devoluto in beneficenza all’ospedale di S. Antonio.
Una volta ottenuta la possibilità di utilizzare il teatro della parrocchia, ogni anno viene proposta la “Passione” a Pasqua, un lavoro con un testo in linguaggio arcaico, in cui però partecipa tutto il paese, ed ogni attore viene scelto cercando d’inquadrarlo nel personaggio, rapportando le abitudini di vita con le esigenze della rappresentazione.
Daria, residente a Savona, nel 1980 si lascia convincere da un’amica, che ha sposato un ragazzo di Sassello, ad incontrare e conoscere questo gruppo, di cui ha sentito parlare.
Mi racconta che, appena varcata la soglia del teatro, che non era certamente come adesso, è stato amore a prima vista. Ha subito pensato, guardandosi intorno, “Che spazio meraviglioso, quante cose si potrebbero fare!”. L’incontro con Carlo ha segnato l’inizio di una bella amicizia, una collaborazione lavorativa ed anche la creazione di una famiglia!
Iniziando come truccatrice, Daria partecipa ed assapora questa realtà, in cui si inscenano commedie, ovviamente su testi anche importanti tipo “Sarto per signora”, attingendo ad opere già scritte da altri.
Dopo un anno di “convivenza” con l’allegra banda, Daria si lancia e scrive una commedia musicale, in tutte le sue parti, che viene provata per 6 mesi, ma mai portata in scena. Come sua creatura, non permette a nessuno di fare modifiche o correzioni.
Ma nel 1982 scrive “Fiaba”, una sua creazione (compresi i testi delle canzoni) e lo spettacolo viene portato in giro, fino a giungere a Savona, al teatro Colombo. Qui l’impresario dei tempi fa il contratto e vengono pagati! Una grande emozione e lo stimolo per andare avanti in questa direzione..
Quindi si procede sempre di più con commedie musicali, di produzione loro, come i “Promessi Esplosi”, “Cristoforo Pittaluga, in arte Colombo”, che portano questa compagnia amatoriale ad essere richiesta e pagata. Il loro successo è proprio inscenare spettacoli che sono destinati ad un pubblico familiare, che rimane coinvolto dalla spontaneità e semplicità.
Sono anni duri, ma meravigliosi per i partecipanti, che ad ogni rappresentazione, con un’organizzazione capillare, sanno ricostruire i set, portandosi tutto il materiale “da casa”!
Nel 1984, Daria decide di provare a lavorare con i ragazzini, ragazzini che, dopo uno spettacolo, ha visto sul palco, cercare di rifare le scene. Inizia i corsi, coinvolgendoli il Sabato e la Domenica e riesce succesivamente ad inscenare con loro degli spettacoli, con grande soddisfazione. Tanti di questi ragazzi partecipanti dei corsi, approdano al gruppo ufficiale, ingrandendo la compagnia.
Ma non sono tutte rose e fiori.. Nel 1991 arrivò una lettera anonima, in cui si denunciava che non c’era niente a norma nel teatro, cosa in effetti vera, ma che provocò la chiusura del locale. La prova generale dello spettacolo di Natale venne portata in scena all’aperto, con temperatura a -8, sulla piazza della chiesa della Concezione..
Dopo un momento di sconforto, riuscirono a trovare un canale giusto per richiesta fondi, con la collaborazione dell’allora Don Albino Bazzano, che si fidò della sua truppa, per far così partire i lavori di ristrutturazione.
Nel frattempo, la compagnia accettò qualsiasi ingaggio per raccogliere fondi, addirittura vendero simbolicamente le poltrone del teatro, tutto a coprire le spese. Dopo due anni, riaprirono a norma.
Attualemente sono famosi i due spettacoli, a cui ho assistito personalmente, quello di Natale, satirico in cui si prende in giro il paese, attingendo a fatti accaduti, escludendo pettegolezzi e cose troppo personali (mi dice che in questi anni si opera anche tanto di fantasia).
L’altro momento di solito è estivo e prevede la commedia (o commedia musicale, a seconda degli anni).
Hanno anche messo in scena uno spettacolo itinerante, nel 2000, chiamato “Wasa La Donda, la strega di Sassello”, i cui set sono stati montati in esterno al “Pozzetto”, zona del paese in cui passa il fiume “Sbruggia”, creando un’atmosfera particolare, in cui gli spettatori hanno assistito, seduti comodamente su balloni di fieno. Le fiaccole per l’illuminazione hanno completato la rappresentazione, ovviamente realizzata interamente nei dettagli da loro.
Negli anni ci sono state persone che hanno frequentato i corsi tenuti da Daria, ragazzi che hanno dato anche grandi soddisfazioni. Mi racconta che una ragazza si è resa conto di quanto sia importante seguire la passione artistica ed è andata a Roma, per frequentare un corso triennale di recitazione. Non tutti capiscono che comunque avvicinarsi a questo mondo significa anche sacrificio e importante è saper guardarsi dentro.. Per dare qualcosa allo spettatore..
Daria sa trasmettere la sua passione , sia quando sale sul palco che semplicemente parlando, come abbiamo fatto, qui nel cuore del teatro, dove nascono le loro rappresentazioni.
L’avrei vista benissimo in televisione in spettacoli tipo Zelig e infatti tra il 1986 e il 1988 in tre, tra cui Carlo e lei, hanno girato l’Italia, esibendosi con spettacoli di cabaret teatrale e hanno avuto modo di conoscere personaggi come Faletti, Gaspare e Zuzzurro, Aldo e Giovanni. Un mondo particolare, che poco si addice a chi ha comunque una vita normale, lavoro e famiglia.
Progetti futuri: Tante idee, ma la voglia di avere sempre nuovo materiale umano, da istruire, per avere i famigerati ricambi generazionali, un Carlo regista ad esempio e una Daria sceneggiatrice e scrittrice..
Questo lo aggiungo personalmente: Ammirevole è anche l’impegno che hanno messo nel dare un servizio al paese, mantenendo il cinema, che ogni venerdì propone sempre titoli in contemporanea alla prima visione.
Da ex “cinematografara” so benissimo quanto sia costato adeguarsi ai nuovi sistemi digitali, che hanno segnato aimè la chiusura di molte realtà.
Con sacrifici, invece qui abbiamo una continuità e spero che vada in crescendo, per premiare chi ha sempre creduto in quello che fa.
Grazie Daria, sono proprio curiosa e in trepidante attesa di vedere la rappresentazione natalizia, che vedrà come sempre sul palco vecchie e nuove generazioni (i giovani sono veramente spettacolari nel ballo e nel canto). Invito chiunque si trovi nei dintorni a partecipare, anzi, direi che approfittando delle belle realtà di ristorazioni presenti, sicuramente potrete unire le due cose e godervi una serata divertente.
La compagnia teatrale di Sassello vi aspetta… molto Dinamic!
A.L.