Quando arriva l’estate, chi può si trasferisce in campagna al fresco, capita che venga voglia di fare un pò di pulizia nelle cantine e nelle soffitte per far spazio e buttar via quello che sicuramente non useremo più. In quell’occasione, ben nascosta in un angolo, si intravedeva una vecchia radio. (foto 1)
Si trattava di una “signora anziana” nata all’alba del 1938: una CGE 621 venduta dalla società Torello Radiotecnica di Nizza Monferrato. (foto 5)
La CGE 621 è un ricevitore a onde medie e corte, dotata di 5 valvole di tipologia “supereterodina”, un circuito classico dotato di una valvola tipo 80 per stabilizzare la tensione e l’alimentazione a 220 Volts. Tolto il pannello posteriore, ad un primo controllo sembrava esserci tutto; le valvole, l’altoparlante di generose dimensioni e il telaio tutto sommato non troppo arrugginito. (foto 2) (foto 3)
Il mobile, in mogano e radica di noce, dall’aspetto imponente e severo, come tutte le radio dell’epoca, non risultava troppo danneggiato, a parte alcune parti dell’impellicciatura staccate, a causa dell’umidità e del (non poco ) tempo trascorso in una soffitta.
Finita la sorpresa iniziale, ho iniziato a valutare i lavori necessari per ridare vita a questa dormiente signora.
Per prima cosa la cordina della sintonia risulta rotta e pertanto andrà sostituita, estraendo la radio dal mobile e ricostruendola seguendo i percorsi originali, come per tutte le antiche radio. Prima di alimentarla dovrò verificare i condensatori “filtro” subito a valle del trasformatore che sono praticamente sempre da sostituire nelle radio di questa epoca. (foto 4)
Inevitabile la pulizia generale del telaio, dei componenti e dei contatti dei vari interruttori.
Dopo questo primo e grossolano controllo, potrò gradatamente cominciare a dare tensione per individuare eventuali componenti surriscaldati o interrotti.
Se riuscirò a riportare in vita questa radio, pubblicherò le foto e il filmato delle prove.
Nel frattempo non resta che cominciare.
M.L.