Inquinamento: Le isole di plastica
Questa settimana, in concomitanza con i soliti articoli dei parchi naturali, vogliamo sensibilizzare i nostri lettori al problema “mantenimento ambientale”.
Sicuramente tutti abbiamo sentito parlare delle famigerate isole di plastica , termine tecnico “garbage patch”, in modo meno formale raduni di spazzatura, che seguendo le correnti hanno conquistato gli oceani e stanno mettendo a repentaglio l’ecosistema marino.
Vediamo quelle scoperte e le loro caratteristiche:
Great Pacific Garbage Patch
Si tratta della più grande, composta prevalentemente da plastica, metalli leggeri e residui organici ed è situata nell’Oceano Pacifico e si sposta seguendo la corrente oceanica del vortice subtropicale del Nord Pacifico. Le dimensioni sono spaventose, perché si parla di un minimo di 700.000 km² di estensione fino a più di 10 milioni di km²,(tipo Penisola Iberica) per un totale di circa 3 milioni di tonnellate di rifiuti.
South Pacific Garbage Patch
Questa è una recente new entry, situata al largo del Cile e del Perù. La sua superficie si aggira intorno ai 2,6 milioni di chilometri quadrati (8 volte L’Italia) ed è formata prevalentemente da microframmenti di materie plastiche, erose dagli agenti atmosferici.
North Atlantic Garbage Patch
La sua scoperta risale al 1972 ed è la seconda più grande per estensione circa 4 milioni di km². Si muove con la corrente oceanica nord atlantica e ha l’inquietante particolarità di essere quella con la maggiore densità di rifiuti al proprio interno.
South Atlantic Garbage Patch
Posizionata tra l’America del Sud e l’Africa Meridionale, è la più piccola, estendendosi per oltre 1 milione di chilometri quadrati . Il suo movimento è comandato dalla corrente oceanica sud atlantica e raramente è intercettata dalle rotte più commerciali.
Indian Ocean Garbage Patch
E’ stata scoperta ufficialmente nel 2010 e si estende per più di 2 chilometri e con una densità di 10mila detriti a chilometro quadrato nell’Oceano Indiano.
Arctic Garbage Patch
E’ stata scoperta nel mare di Barents, in prossimità del circolo polare artico ed è piccola e di recente formazione. Le materie plastiche, provenienti dall’Europa e della costa orientale del Nord, seguendo le correnti oceaniche, sono giunte fino al nord della Norvegia dove si sono accumulate.
Quanto sopra descritto dovrebbe far pensare tutti.. Ognuno, nel proprio piccolo, cerchi di non alimentare questa “distruzione” del nostro pianeta.. Basta ISOLE DI PLASTICA.