La radio fin dagli albori rappresentò sempre il progresso ed il futuro. In questa funzione fu inevitabile ritrovarla anche nella più grande avventura dell’epoca moderna: la conquista dello spazio.
Siamo nel 1957, e in questo periodo sono già molto diffuse le stazioni radio amatoriale oltre ad una fitta rete di stazioni Broadcasting commerciali in onde medie e corte. Ma quella che i radioamatori di tutto il mondo stanno per ascoltare , non è una normale comunicazione radio, viene dall’alto, molto in alto.
Dopo molte ore di attesa finalmente un “beep beep” esce dagli altoparlanti delle radio, all’epoca valvolari: è il suono che tutti aspettano; è lo Sputnik 1 .
Lo Sputnik 1 fu il primo oggetto artificiale posto in orbita intorno alla terra. Partì dal cosmodromo di Baikonur, nell’odierno Kazakistan il giorno 4 ottobre 1957 rimanendo funzionante per 21 giorni. Era una semplice sfera pressurizzata di alluminio di 58 cm di raggio e da 4 antenne lunghe circa 2,5 metri che al rientro bruciò nell’ atmosfera. Era il 3 gennaio 1958.
Furono 21 giorni in cui i russi furono i padroni dello spazio e riuscirono ad “intimidire” tecnologicamente gli americani ; questo in un periodo di guerra fredda fu un fatto di importanza enorme e diede slancio alla gara per la conquista della supremazia in campo aereospaziale.
Forte fu comunque l’emozione per tutti coloro che riuscirono tramite i loro apparati , a sintonizzare la debole voce del satellite russo. In particolare va ricordato che i primi a ricevere il segnale tramite una stazione di radio ascolto posta su una terrazza a Torino furono i due giovani fratelli, Achille e Giovanni Battista Judica Cordiglia appassionati di radio e di comunicazione che dopo quell’eccezionale ricezione, decisero di installare una propria stazione di radio ascolto a “Torre Bert”, nelle vicinanze di Torino. Sempre loro, tre anni e mezzo dopo, riceveranno la voce di Jurij Gagarin, il primo cosmonauta.
A loro nel corso degli anni e fino ai giorni nostri, si aggiunsero sempre più appassionati. Ad oggi moltissimi radioamatori seguono le imprese spaziali sviluppando in modo autonomo apparecchiature e svolgendo una vera e propria sperimentazione sulle radiotrasmissioni.